Cronaca
Mercoledì 27 Gennaio 2016
«Diciano no al testo Cirinnà
Scardina la famiglia e confonde»
Il Forum bergamasco delle associazioni familiari prende posizione in vista della manifestazione di Roma del 30 gennaio.
In occasione del Family day 2016, che si terrà a Roma, al Circo Massimo, sabato prossimo 30 gennaio, Vanni Invernici, presidente provinciale del Forum bergamasco delle associazioni familiari invita alla partecipazione e ne spiega le ragioni in un documento.
«Sosteniamo la giusta rivendicazione di ogni individuo al riconoscimento della propria dignità e realizzazione attraverso l’affermazione chiara dei diritti della persona., peraltro già ampiamente riconosciuti e tutelati dal codice civile. Respingiamo con fermezza il Disegno di Legge Cirinnà, in quanto scardina l’ordine naturale dei rapporti umani e crea confusione antropologica, regolamentando ed equiparando, di fatto e nello stesso modo, condizioni personali e sociali radicalmente diverse nel loro essere e nelle loro finalità, mortificando il diritto dei figli ad avere un padre e una madre e ponendo le premesse per un disumano sfruttamento delle donne con la cosiddetta “stepchild adoption” (letteralmente, “adozione del figliastro”), cioè l’adozione da parte del convivente del bimbo biologico del partner».
«Rispetto a quest’ultima norma, dichiariamo la nostra assoluta contrarietà, in primo luogo perché a decidere in ordine all’adozione di un bimbo è il Tribunale dei Minorenni, in base ad una legislazione specifica già presente nell’ordinamento, la legge 184/83, che ha il compito di valutare ogni singola adozione, nella prospettiva del “supremo interesse del bimbo”, di cui deve essere dichiarato lo stato di abbandono, materiale e morale. In secondo luogo perché, in caso di coppia omosessuale maschile, se si volesse un figlio, sarebbe necessario fare fecondazione artificiale eterologa in un paese ove è consentita, affittando l’utero di una donna che porti a termine la gravidanza (il cosiddetto utero in affitto), vietato per legge in Italia, ma che di fatto con il Ddl Cirinnà verrebbe legittimato! I bambini non sono una merce qualsiasi, oggetti che si comprano!»
«Ci opponiamo anche al cosiddetto “affido rinforzato” che è una trappola che rischia di fatto di introdurre la stessa adozione. In estrema sintesi, diciamo di no all’adozione di bambini da parte di coppie omosessuali: nessuna ideologia e nessuna legge può violare il diritto/bene del bambino, diritto naturale e atavico, iscritto da sempre nella storia dell’umanità»
«Rifiutiamo l’omologazione e la parificazione delle unioni civili al «matrimonio». L’utilizzo nel Ddl Cirinnà di termini ed espressioni propri della condizione matrimoniale e la citazione degli articoli che vengono letti durante il rito del matrimonio, indica chiaramente l’intento di omologare per legge le unioni civili al matrimonio, mentre sappiamo che il matrimonio non è nato per legge, ma è stata la legge che è nata a tutela dell’unione stabile e feconda di un uomo e di una donna».
«Chiediamo e auspichiamo che il Ddl Cirinnà venga fermato e bocciato e proponiamo la costituzione di una commissione “ad hoc” che elabori un nuovo progetto di legge che meglio definisca e riconosca i diritti e i doveri legati alle persone omosessuali che scelgano di vivere con altra persona dello stesso sesso. Chiediamo rispetto per ogni legittima e democratica azione volta alla non approvazione del DdlCirinnà. Nell’assoluto rispetto delle diverse sensibilità e pluralità di azioni, anche dei propri soci, a tutela della famiglia naturale composta da papà, mamma e figli, auspichiamo il successo della manifestazione promossa a Roma il 30 gennaio e invitiamo a testimoniare con coraggio anche in questa occasione le proprie convinzioni, mantenendo in ogni caso un atteggiamento di rispetto e di misericordia verso chi la pensa diversamente».
«Chiediamo alle Istituzioni impegnate nel governo della nazione, ai diversi livelli, di operare con discernimento e con coraggio lungimiranti affinché i principi della Costituzione italiana riferiti alla famiglia, finora profondamente disattesi, vengano finalmente attuati, a tutela, promozione e sostegno delle tante famiglie in grave difficoltà, con interventi ispirati a principi di equità e di giustizia fiscale, tariffaria e sociale, e nella consapevolezza dei gravissimi problemi derivanti dalla sempre più bassa natalità (inverno/suicidio demografico) che colpisce il nostro vecchio continente e, in particolare, l’Italia. Auspichiamo che la manifestazione del Family Day, che sappiamo essere innanzitutto una mobilitazione civile che coinvolge tante persone, credenti, non credenti, appartenenti ad altre confessioni religiose, uomini di buona volontà, sia anche - per i cattolici che la sosterranno - un’esperienza di comunione e di aiuto alla Chiesa e di incoraggiamento ai loro Pastori per il ministero evangelico che essi sono chiamati a svolgere, anche di fronte a temi così delicati e complessi».
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