Detenuto in semilibertà apre a Pedrengo un bar-prigione chiamato «l’ora d’aria»

L’ha chiamato ironicamente «l’ora d’aria» e aprirà a giorni. È il bar che un detenuto in semilibertà, Alfredo Bigiani, sta per aprire a Pedrengo con la moglie Bruna. Non è un bar qualsiasi, e non solo per il nome: nell’allestimento ricorda un carcere, con tanto di sbarre e lenzuola annodate. Bigiani, 46 anni, dei quali 27 vissuti in cella tra Pianosa e Fossombrone, è stato condannato a 30 anni di carcere per una serie di rapine, e finirà di scontare la pena - se prima non arriverà- la grazia chiesta al Capo dello Stato - nel 2007.

La moglie di Alfredo Bigiani, Bruna, nel bar allestito a Pedrengo

Intanto, il detenuto-poeta (una sua raccolta di poesie ottenne il premio internazionale Gronghi 2001), lavora come magazziniere alla Basella di Urgnano. Proprio ironizzando sulla sua vita di detenuto, Bigiani ha pensato di allestire proprio come una prigione il bar nel quale intende lavorare con la moglie. Insomma, una volta scontata la pena, passerà dall’altra parte del bancone. E, assicura: i prezzi non saranno da rapina.

(07/07/2004)

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