Undici anni e sei mesi contro i 24 anni chiesti dal pubblico ministero: è stata questa la condanna inflitta ieri a Osvaldo Locatelli, 63 anni di Madone, a processo per la morte del nipote Gabriele Carminati, 39 anni.
La Corte d’assise di Bergamo, nel giorno della sentenza, ha modificato l’imputazione originaria a carico di Locatelli trasformandola da omicidio volontario premeditato a omicidio preterintenzionale, vale a dire Locatelli ha ucciso Carminati, ma non era sua intenzione farlo. Di qui la riduzione della pena richiesta dal pm. L’imputato ha accolto la sentenza in silenzio, ma con gli occhi arrossati da qualche lacrima.
Carminati era stato trovato morto l’1 agosto del 2005 nel cortile della cascina dove abitava proprio con lo zio. L’iniziale ipotesi di morte per cause naturali venne smentita da una ferita da taglio al collo trovata in un successivo controllo. Gli inquirenti erano giunti alla conclusione che Locatelli avesse ucciso Carminati al culmine di un litigio.
(12/01/2006)
© RIPRODUZIONE RISERVATA