De Ponti si era arruolato tra i curdi
Si sarebbe ferito in combattimento
Si sarebbe arruolato nelle unità militari popolari curde e sarebbe rimasto ferito a una spalla in combattimento. Per questo Alessandro De Ponti, il 23enne trevigliese in stato di fermo a Erbil da giovedì scorso, avrebbe tentato di superare il confine tra la Siria e il Kurdistan iracheno a Rojava.
Voleva probabilmente andare ad Erbil per farsi medicare. «A Rojava c’è un fiume e un check point - spiega Attilio Ascani, direttore del Focsiv, ong che lavora da un anno a Erbil -. Ci sono curdi su entrambi i lati, sia nella parte irachena sia in quella siriana. Ma i controlli sono molto stretti perché c’è il forte rischio - è già successo in passato - di attentati da parte di infiltrati stranieri arruolati nelle file dell’Isis. Penso quindi che abbia attraversato il confine e sia stato fermato per accertamenti, visto che pare non avesse i documenti».
De Ponti era al confine con un ragazzo russo e due americani. Ci sono «corridoi» attraverso i quali passano i combattenti curdi, ma può darsi che De Ponti abbia attraversato in un altro punto e sia stato bloccato. Un attivista curdo a fine maggio - rivela il Corriere della Sera - ha postato su Twitter una foto di De Ponti: «Un italiano si è unito alle forze curde dell’Ypg a Kobane». De Ponti appare in tenuta mimetica, capelli corti e zainetto sulle spalle.
Il giovane ora si trova in un’infermeria a Erbil, può usare internet (è in contatto con la madre via Facebook) e le sue condizioni di salute sono buone. È in stato di fermo, non è arrestato ma non può uscire dal Paese.
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