D’Andrea fu colpito alle spalle:
lo scoop 37 anni dopo in un libro

Emerge una nuova verità sulla strage di Dalmine. A distanza di 37 anni dal dramma al casello autostradale dell’A4, dove la banda di Renato Vallanzasca uccise gli agenti della polizia stradale Luigi D’Andrea e Renato Barborini.

Emerge una nuova verità sulla strage di Dalmine. A distanza di 37 anni dal dramma al casello autostradale dell’A4, dove la banda di Renato Vallanzasca uccise gli agenti della polizia stradale Luigi D’Andrea e Renato Barborini, è un altro poliziotto con la passione per la scrittura, Maurizio Lorenzi, a mettere nero su bianco come andarono le cose quel giorno.

E lo fa dal punto di vista professionale, da scrittore: «Su quell’episodio si sono sempre raccontate tante cose, ma mai era stato spiegato bene come fossero andati i fatti - sottolinea il poliziotto-scrittore -: per questo ho voluto andare a vedere direttamente gli atti, scoprendo dall’autopsia una verità diversa e sconosciuta».

Ovvero che il maresciallo Luigi D’Andrea venne centrato da due spari dalla banda della Comasina alla schiena, mentre si stava dirigendo verso la pattuglia. «Ho spulciato le carte proprio perché non mi andava quella poca chiarezza che da anni c’era attorno alla vicenda», spiega Lorenzi.

Non a caso il libro si intitola «Sbirro morto eroe»: lo ha dato alle stampe la Conti Editore ed è già distribuito in tutta Italia. A corredo del libro ci sono anche le pagine dei giornali dell’epoca: chi acquisterà una copia del volume, potrà scaricare gratuitamente la versione digitale ebook e, in questo caso, vedere a grandezza naturale e in alta qualità proprio quelle pagine del lontano 1977.

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