Dalmine: ricordo degli agenti uccisi nel 1977

Con una cerimonia semplice ma significativa, è stato reso omaggio oggi agli agenti della Polstrada Renato Barborini e Luigi D’Andrea uccisi il 6 febbraio 1977 in uno scontro a fuoco con Renato Vallanzasca e la sua banda, nei pressi del casello autostradale di Daline. Le autorità civili, il prefetto e il questore, i vertici della Polizia, dei Carabinieri e delle altre forze dell’ordine, Gabriella Vitali, vedova dell’agente D’Andrea si sono riuniti oggi davanti al cippo che ricorda il fatto di sangue e hanno deposto una corona d’alloro.La commemorazione si è tenuta nell’ambito della «Giornata della memoria», celebrata per la prima volta quest’anno per ricordare i cittadini vittime della criminalità e i rappresentanti delle forze dell’ordine caduti nell’adempimento del dovere. La celebrazione è stata istituita con una legge regionale del 2004. La legge, di cui sono stati promotori e relatori i consiglieri regionali bergamaschi Carlo Saffioti e Pietro Macconi, ha individuato la data del 6 febbraio prendendo spunto proprio dal fatto di sangue accaduto nel 1977 nei pressi del casello autostradale di Dalmine.

La banda Vallanzasca uccise due agenti della Polstrada in servizio: Renato Barborini, 27 anni, originario del Trentino e in servizio a Seriate, e Luigi D’Andrea, 32 anni, di San Nicola La Strada, nel Casertano, da otto anni a Bergamo e che viveva a Cavernago con Gabriella Vitali e le figlie Lucia e Giovanna. Barborini si doveva sposare entro l’anno con una ragazza di Almenno San Salvatore.

(06/02/2005)

© RIPRODUZIONE RISERVATA