Dalmine ricorda Ilario Testa
«Un personaggio eccezionale»

La notizia dell'improvvisa scomparsa dell'ingegner Ilario Testa ha suscitato unanime cordoglio a Dalmine, comune dov'era nato e vissuto, salvo qualche parentesi legata alla sua attività lavorativa.  I funerali si svolgeranno sabato 31 luglio alle 16 nella chiesa di San Giuseppe di Dalmine

La notizia dell'improvvisa scomparsa dell'ingegner Ilario Testa ha suscitato unanime cordoglio a Dalmine, comune dov'era nato e vissuto, salvo qualche parentesi legata alla sua attività lavorativa. E, nella cittadina situata a 7 chilometri da Bergamo, il nome di Ilario Testa, nel corso degli anni, è sempre stato al centro dell'attenzione sia per i suoi ruoli di vertice nella centenaria azienda metallurgica locale sia per l'umanità e disponibilità evidenziate sempre nei confronti di tutti.

Il profondo legame con lo stabilimento che lo aveva visto entrare allora quattordicenne da fattorino per poi diventarne amministratore delegato e con l'intero territorio rimarranno sicuramente indelebili nel tempo. Del resto le testimonianze raccolte tra le persone dei più variegati livelli confermano ulteriormente quanto fosse apprezzato e stimato.

«Avendo avuto la fortuna di crescere professionalmente alla Dalmine sotto la guida di Ilario Testa - sono parole dell' ingegner Sergio Tosato, direttore industriale Tenaris - ricordo per prima cosa la sua eccezionale imprenditorialità in grado di anticipare puntualmente l'organizzazione del lavoro e non solo. Era abile nei momenti difficili nel trovare adeguate soluzioni. Insomma, un manager di caratura internazionale che specie agli inizi degli anni 80 diede un notevole impulso all' azienda ottenendo risultati dei più concreti».

Ecco la testimonianza di Claudia Terzi: «L'ho conosciuto in occasione del mio insediamento a sindaco e da quel momento è stato prodigo di consigli. È proprio il caso di etichettarlo come "personaggio speciale". In ogni sua uscita gli si riscontrava un particolare affetto per la nostra comunità e gli si leggeva negli occhi l'onestà e l'integrità intellettuale. Insomma per Dalmine ha rappresentato un punto di riferimento e nel ricordo sarà un onore averlo avuto per concittadino».

«Per la nostra Fondazione - ha precisato Carolina Lussana, responsabile della Fondazione Dalmine - è stato un autentico cardine. Già nel 1980, in fase di progettazione e valutazione per la raccolta di foto e documenti storici, l'ingegner Testa ci era stato preziosissimo. Poi a partire dal 1999, anno in cui partì la Fondazione, seguì il suo evolversi anche nei particolari. Ricordo le lunghe e costruttive conversazioni e in lui emergevano sempre il proverbiale entusiasmo e un'attiva partecipazione».

«Era stato una decina di giorni fa nel mio negozio per tagliare i capelli - ha sottolineato Roberto Fratus – e mi aveva riferito che sarebbe tornato da me al rientro dalle vacanze a Madonna di Campiglio. L'ingegner Testa era più che un cliente visto che affrontava vari argomenti con argute considerazioni. Lo trovavo sempre aggiornato sui problemi del paese. Essendo, inoltre, appassionato di foto rievocative le vicende di Dalmine, mi rivolgevo spesso e volentieri a lui per consigli».

«Era oltremodo gentile e premuroso - a parlare è Beppino Rosti, titolare di un negozio di calzature e abbigliamento sportivo nel centro del paese - con un'educazione innata. Lo conoscevo da una vita: era lui a salutarmi se non lo vedevo per primo. Anche se non voleva assololutamente che si sapesse, da sempre era votato alla beneficenza. Perdo, purtroppo, un autentico amico di qualità eccezionali».

Arturo Zambaldo

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