L’incidente avvenuto nella notte fra il 12 e il 13 aprile alla Tenaris Dalmine - nel quale due operai sono stati investiti da uno scoppio di acciaio fuso, riportando fortunatamente ferite lievi - non è un caso isolato. È il senso di quanto i Cobas dell’azienda denunciano in un esposto alla Procura, inviato in copia agli uffici della Asl.
Nella stessa area dell’acciaieria - secondo i Cobas - sabato 9 aprile si era registrato uno squarcio sotto il forno, con uscita dell’acciaio incandescente «che solo in modo fortuito non si è verificato nei momenti in cui vi operano gli addetti, con il rischio di essere investiti dal liquido incandescente».
Ora si chiede ad Asl e Procura «un intervento urgente per verificare le condizioni dell’impianto». Ma non solo: sul fronte della prevenzione viene anche chiesto di verificare le eventuali procedure di sicurezza e le attività di formazione e informazione volte a prevenire sia l’infortunio del 12 aprile che altri incidenti.
In merito alla fuoriuscita di acciaio liquido, il responsabile della Sicurezza e Igiene del Lavoro di Tenaris, precisa che si è trattato di una quantità molto limitata. Non solo, ma aggiunge che in questi casi, l’acciaio cade in una buca di colata, e pertando non c’è assolutamente rischio per i lavoratori.
(15/04/2005)
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