Da Spirano sull’Everest a Natale
Cacciatore di nuvole a 5 mila metri

Natale a 5.000 metri per Federico Bianchi di Spirano, 30 anni, cacciatore di nuvole e ricercatore del Paul Scherrer Institute di Villigen, in Svizzera, che resterà alla Piramide sull’Everest fino al 17 gennaio.

Bianchi, che studia i semi delle nuvole (si chiamano proprio così), cioè i nuclei chimici che permettono l’aggregazione del vapore acqueo, ha portato al Laboratorio Osservatorio Piramide EvK2Cnr uno spettrometro Ci-Apitof, Atmospheric Pressure Interface Time-of-Flight Mass Spectrometer, del Psi.

«Al mondo ne esistono 5 esemplari - spiega Federico via skype - sono riuscito a convincere il mio istituto a portarlo fin qua per raccogliere dati in questa atmosfera non inquinata». Il «prestito» del prezioso strumento finirà il 17 gennaio, quando Federico e l’altro ricercatore, il finlandese Heikki Junninen dell’università di Helsinki, torneranno a Katmandu e poi a casa.

La strada di Federico Bianchi verso l’Everest comincia all’istituto chimici, dove non era un allievo esemplare: «Sono uscito dal Natta nel 2003, perito chimico con 62 di maturità. Al tempo non mi piaceva studiare, solo andare in montagna». Tre anni dopo, nel 2006, però, la laurea triennale all’università Statale di Milano in chimica applicata ed ambientale con 110: decollato.

Una tesi sulla formazione di particelle in atmosfera, lavorando principalmente al progetto Cloud al Cern di Ginevra, che studia l’aerosol atmosferico per capire come si forma e che impatto ha sui cambiamenti climatici. «Le particelle di aerosol - afferma il ricercatore - che vanno dal milionesimo al millesimo di millimetro, aggregano il vapore acqueo in goccioline: sono i semi che andranno poi a costituire le nubi». Le nuvole sono molto importanti nei mutamenti climatici, per questo è necessario sapere tutto dei «semi».

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