Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 13 Ottobre 2014
Da Maroni l’appello a Renzi
«Il patto di stabilità è da abolire»
«La Regione Lombardia è una Regione operosa, che sa fare e non si lamenta, anche se soffre le limitazioni per non avere le possibilità di utilizzare, per le finalità proprie o dei suoi enti locali o per sostenere le sue imprese, le risorse che la Lombardia produce».
Lo ha spiegato il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni nel corso del suo intervento all’assemblea di Confindustria Bergamo, nell’auditorium dello stabilimento Persico a Nembro.
«Qui in Lombardia si produce il 25 per cento del Pil nazionale, ma abbiamo un residuo fiscale di 54 miliardi l’anno, che ci penalizza più di chiunque altro, più di un miliardo alla settimana: non pretendiamo di tenerci tutto, ma chiediamo al Governo di consentire alla Regione, agli enti locali e ai sindaci virtuosi di poter utilizzare le risorse risparmiate, abolendo il Patto di stabilità».
APPELLO A NOME DEI SINDACI LOMBARDI
«Con queste risorse spese bene - ha proseguito Maroni - potremmo finanziare centinaia e centinaia di progetti, per esempio per finanziare interventi contro il dissesto idrogeologico del nostro territorio. Non solo: ci sono tanti altri progetti, ma mancano le risorse per realizzarli, noi non chiediamo risorse aggiuntive, ma solo di poterci tenere i nostri soldi, una parte dei nostri soldi, per poter consentire alla Regione e ai sindaci di fare un grande intervento, per poter rendere sicuri i nostri territori e le nostre città».
«Questo è un appello che faccio a nome di tutti i sindaci lombardi senza distinzione di colore politico - ha precisato il presidente -. È un appello che spero che lei, signor presidente del Consiglio, possa accogliere già nella Legge di Stabilità».
LA LOMBARDIA PER I GIOVANI
«Devo riconoscere al Governo di aver fatto bene con noi, con la Regione Lombardia, su un tema che ci sta molto a cuore, e che sta a cuore alle imprese, quello del lavoro per i giovani».
«Qui, in Lombardia, abbiamo sviluppato un sistema di intervento per i giovani, per garantire loro un futuro sicuro nel mondo del lavoro, attuando “Garanzia Giovani”, un progetto europeo che qui ha già trovato completa attuazione con la “Dote unica lavoro”».
«Siamo la prima Regione in Italia - ha concludo Maroni - ad aver messo in opera questo progetto europeo, finanziandolo con 90 milioni di risorse nostre, in questo modo già 35.000 giovani sono stati presi in carico e l’80 per cento di loro ha già trovato lavoro e per questo voglio ringraziare il ministro Poletti per la leale collaborazione avuta con la Regione Lombardia».
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