Da «dàje!» a «ganzo!»
Nutella per ora non dice «alùra»

Da qualche giorno Nutella ha lanciato la personalizzazione dei suoi barattoli, raccontando il buongiorno attraverso 135 espressioni dialettali italiane e già c’è la classifica delle più popolari. Ancora «alùra» non è in pole position, scalzata da «dàje!», «anvédi», «jamm’bbèll’», «’uagliò!» e «ganzo!».

Ma c’è di più e si può pure personalizzare l’etichetta vestendo il barattolo con uno sfondo ad hoc: «Il dialetto, lingua intima e familiare che con espressioni semplici e simpatiche ritorna continuamente nella quotidianità, è speciale grazie all’immaginario cinematografico alimentato da celebri interpretazioni del grande schermo come quelle di Totò, Alberto Sordi e Leonardo Pieraccioni» spiegano dall’azienda.

Da qui la scelta di augurare il buongiorno in modo originale ed entusiasmante a tutti i consumatori: Nutella ha infatti selezionato 135 divertenti espressioni dialettali, conosciute per la frequenza con cui sono utilizzate o per l’aura conferita loro dal cinema e dal mondo dello spettacolo, per personalizzare i vasetti con le etichette disponibili dal 12 ottobre scorso.

Grazie al contributo di esperti di dialettologia delle università di tutto il territorio nazionale, coordinati dal prof. Francesco Avolio dell’Università degli studi dell’Aquila, Nutella, dopo aver personalizzato le proprie confezioni con i nomi di battesimo e i messaggi di tutti i giorni, ha deciso di omaggiare i dialetti e l’attaccamento di ogni italiano per il proprio, mettendo a disposizione del pubblico tanti messaggi diversi che raccontano tutta l’Italia da Nord a Sud.

Le nuove etichette applicabili ai vasetti di Nutella, parlano così la lingua caratteristica di ognuna delle 16 differenti aree linguistiche individuate con l’aiuto degli studiosi delle università italiane, con espressioni che vanno dal milanese «uelà» al simpatico «beddha mia» usato nel leccese, passando per il romano, ma ormai diffusissimo «daje».

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