Cronaca / Isola e Valle San Martino
Domenica 06 Settembre 2015
Custodia del Creato: il pellegrinaggio
Quasi in mille, una notte in marcia - i video
Alla fine sono stati quasi un migliaio i partecipanti al pellegrinaggio diocesano notturno partito sabato intorno alla mezzanotte dal Giardino della pace a Sotto il Monte con destinazione il santuario della Madonna della Cornabusa a Cepino in Valle Imagna.
L’arrivo - dopo circa 25 chilometri - era previsto prima delle 7 del mattino, ma lungo il percorso si è accumulato un po’ di ritardo e la Messa presieduta dal vescovo nella grotta è iniziata verso le 8,30.
Già alla partenza da Sotto il Monte i pellegrini erano diverse centinaia, ma a loro se ne sono aggiunti molti altri lungo il percorso. L’iniziativa è stata organizzata dall’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro e dall’Ufficio diocesano pellegrinaggi e si è inserita negli appuntamenti della 10ª Giornata per la custodia del creato.
Alcuni pellegrini sabato erano giunti già ore prima per partecipare all’adorazione eucaristica per la pace che si tiene ogni primo sabato del mese per iniziativa dell’Ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro e della parrocchia di Sotto il Monte.
A salutare i pellegrini c’era il vicario generale monsignor Davide Pelucchi. Quindi inizio del pellegrinaggio, che si è snodato sulla traccia «Donne e uomini capaci di carità», dal titolo dell’imminente lettera pastorale del vescovo Francesco Beschi per il nuovo anno pastorale.
Il pellegrinaggio ha seguito il percorso che Papa Giovanni compiva da bambino per raggiungere la grotta: Botta di Sotto il Monte, Mapello, Ambivere, Barzana, Almenno San Bartolomeo e San Salvatore, Strozza, Capizzone, Bedulita, Cepino. Ad attenderli il vescovo Francesco Beschi che ha presieduto la Messa.
Affettuose le prime parole di monsignor Beschi davanti alla stanchezza di chi aveva trascorso la notte in cammino. «Cari pellegrini, riposate pure, copritevi bene e anche se vi addormenterete in piedi sarà una bella preghiera che il Signore gradirà ugualmente».
Nell’omelia è entrato nella profondità del significato di un’esperienza corale vissuta in modo così intenso. «Avete compiuto un pellegrinaggio speciale, impegnativo, freddo e lungo. – ha detto – Avete visto la bellezza della notte e la meraviglia dell’alba, Avete ripercorso le orme di Papa Giovanni per giungere a questo luogo in un santuario creato dalla natura».
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