Cromo nella falda acquifera
«Treviglio ora sporga denuncia»

Il cromo esavalente, cancerogeno e presente in tracce nella falda acquifera di Treviglio, continua a far discutere. Nell'ultima seduta, il consigliere di maggioranza Giuseppe Scarpellino ha firmato una mozione in cui chiede al sindaco di presentare una denuncia, anche contro ignoti, alla Procura, per individuare senza ombra di dubbio la fonte dell'inquinamento e i responsabili, attivando di conseguenza azioni giudiziarie e di risarcimento.

Nella mozione si invitano Regione e Provincia ad approvare e realizzare il progetto di bonifica presentato dal Comune di Ciserano, attraverso la costruzione di una barriera idraulica. Perché l'apprensione è alta e anche perché si vuole capire quanto l'inquinamento possa ripercuotersi sui prodotti agricoli e zootecnici.

La Regione recentemente ha predisposto un piano d'intervento da 5 milioni di euro che entro tre anni dovrebbero portare alla realizzazione del progetto di bonifica. Nell'area a nord di Treviglio, al confine con Arcene, esistono nove pozzi privati che pescano acqua destinata a uso domestico e quindi a rischio per la salute umana.

Per evitare eventuali problemi, la giunta di centrosinistra guidata da Ariella Borghi, la scorsa settimana ha deciso di finanziare con 2 mila euro l'installazione degli impianti di filtrazione ai cittadini che utilizzano i propri pozzi per attingere acqua.

Patrizia Siliprandi, consigliera di minoranza della Lega Nord, era stata la prima a segnalare tempo fa la questione cromo: «Finalmente il problema viene riconosciuto da questa amministrazione». Leggi di più su L'Eco di mercoledì 30 giugno.

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