Crollo di Gorle, giovedì sarà interrogato Sergio Pulcini
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C’è un indagato per l’esplosione che venerdì scorso a Gorle, in via Quasimodo, ha sventrato due edifici e ferito gravemente due persone. Si tratta di Sergio Pulcini, 53 anni, che abita al piano terra della casa al civico 17, quella da cui si ritiene sia partita la fuga di gas che ha provocato lo scoppio.L’uomo era solo in casa nel suo appartamento e dopo l’esplosione era rimasto per un’ora e mezzo intrappolato sotto le macerie: da venerdì è ricoverato al Centro grandi ustionati di Verona con bruciature su circa il 70% del corpo, ma è cosciente e sarebbe in grado di parlare. Ieri però non è stato sentito dalla polizia dell’ospedale veronese come si era ipotizzato nelle prime fasi delle indagini: il cinquantatreenne, infatti, sarà ascoltato giovedì dal sostituto procuratore di Bergamo Anna Sessa, titolare delle indagini, che andrà a Verona insieme ai carabinieri di Seriate per interrogarlo personalmente. Al colloquio Sergio Pulcini sarà assistito da un avvocato d’ufficio.Il reato ipotizzato dalla Procura è disastro colposo: secondo il codice penale un reato è «colposo» quando non viene commesso volontariamente, ma per un’imprudenza, una negligenza o un’imperizia. Il ventaglio di ipotesi su cui stanno lavorando gli inquirenti, dunque, è ampio: una disattenzione ai fornelli, una manovra maldestra o ancora un gesto provocato da un particolare stato psichico di Sergio Pulcini che purtroppo soffre di disagi di questo tipo ed è anche assistito dai Servizi sociali del Comune.Secondo quanto hanno accertato fino ad ora, gli investigatori non se la sentono di escludere nemmeno la possibilità di un tentativo dell’uomo di compiere un gesto di disperazione: il colloquio di giovedì con Sergio Pulcini probabilmente li aiuterà a focalizzare meglio la pista su cui proseguire le indagini e ad abbandonare le ipotesi prive di riscontri.L’interrogatorio del cinquantatreenne non è comunque l’unico accertamento in programma per fare piena luce sulla vicenda: con tutta probabilità, infatti, il magistrato appena riceverà tutti i verbali dei sopralluoghi dei vigili del fuoco nominerà un esperto con l’incarico di compiere una perizia sulle macerie e individuare la possibile causa della fuga di gas che ha provocato lo scoppio. Fino ad ora non è stato ancora fatto un sopralluogo tecnico approfondito sotto i resti della casa da cui si ritiene sia partita la fuga di gas.Restano nel frattempo gravi, ma stabili, le condizioni di Elsa Zappella, l’insegnante di 50 anni che abita nell’abitazione al civico 19, attigua a quella in cui è avvenuto lo scoppio. La donna era stata la prima ad essere soccorsa venerdì, ma a differenza di Sergio Pulcini è rimasta per alcuni minuti senza ossigeno sotto le macerie e ha riportato conseguenze molto gravi: ieri era ancora ricoverata nel reparto di Rianimazione degli Ospedali Riuniti di Bergamo, dove i medici la tengono sotto stretta osservazione.VAI ALLE NOTIZIE CORRELATE(06/01/2009)