Crollo di Borgo Palazzo, il Comitato batte cassa

Il comitato «Borgo Palazzo 18 febbraio 2004» suona la carica e lo fa con un incontro pubblico in programma questa sera alle 20.45 nell’aula magna dell’oratorio di Borgo Palazzo. Obiettivo: presentarsi ufficialmente alla città e illustrare le iniziative legali avviate a seguito della vicenda.

A promuovere il comitato sono i residenti del civico 84 e 86: in quaranta sono stati costretti a lasciare per alcuni giorni le loro abitazioni a seguito del crollo parziale di una delle gallerie che corrono sotto via Borgo Palazzo dove gli operai della Bergatram (che fa capo al consorzio di cooperative emiliane «Ccc») stavano lavorando per la realizzazione della Tramvia delle Valli per conto della Teb (Tramvie elettriche bergamasche), società appositamente costituita da Comune e Provincia.

Per giorni via Borgo Palazzo è rimasta chiusa al traffico, fino all’installazione di un ponte provvisorio, tuttora presente. Un danno notevole anche per i commercianti, che hanno visto crollare - insieme alla via - anche il loro volume d’affari.

Il comitato, con l’intermediazione di un legale, ha già inviato lettere di risarcimento danni alla Teb e all’impresa Ccc, seguendo inoltre con attenzione le indagini sul crollo coordinate dal sostituto procuratore Francesco Lentano.

Stasera sarà quindi l’occasione per entrare nel merito delle iniziative future, ma anche per parlare di una situazione di disagio accresciuta dalla recente chiusura al traffico di via David dove la Bas sta provvedendo alla sistemazione delle fognature e dove la stessa Teb realizzerà un tratto della Tramvia delle Valli. «La chiusura di via David - spiega il presidente del comitato, Valentino Cattaneo Ponzoni - arriva in un momento inopportuno: il traffico viene infatti deviato tutto su via Bono e sbuca in Borgo Palazzo, con code insostenibili che insistono proprio sul ponte provvisorio installato dopo il crollo».

Intanto il direttore dei lavori per la Tramvia delle Valli, Enrico Arini, smentisce le voci su un suo presunto abbandono dell’incarico. Una scelta che era stata ventilata dalla Teb, che nei giorni scorsi aveva dichiarato di «aver raccolto l’intenzione di Arini di voler dare le dimissioni». Il direttore, incaricato da «Metropolitana milanese» che ha curato il progetto della Tramvia, precisa: «Non voglio fare polemiche, tengo solo a sottolineare che rimango il direttore dei lavori, punto e basta».

(05/04/2004)

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