Cronaca
Sabato 29 Ottobre 2016
Crolla ponte, precipita tir di Albino
Un morto. Anas: avevamo controllato
Dramma nel Lecchese: l’autista romeno della Nicoli è rimasto ferito, ma non è in pericolo di vita Schiacciate due auto: un morto. Tre ore prima l’Anas aveva fatto un sopralluogo per la caduta di calcinacci.
Alle 14 l’Anas aveva effettuato un sopralluogo perché alcuni automobilisti avevano segnalato la caduta di calcinacci da quel cavalcavia. Ma il ponte della provinciale 36, in Brianza, non era stato chiuso: così tre ore e venti minuti più tardi, la struttura ha ceduto, all’improvviso, sotto il peso di un camion di una ditta di Albino, la «Nicoli Trasporti Spedizioni Spa», che portava un trasporto eccezionale di bobine in acciaio.
http://www.ecodibergamo.it/videos/video/crolla-ponte-in-brianza-un-morto_1028600_44/Il cavalcavia è crollato sopra l’arteria viaria sottostante, la superstrada 36, in località Annone, schiacciando due auto e danneggiandone altrettante. Il bilancio è di un morto: la vittima è il lecchese Claudio Bertini, 68 anni, di Civate. L’autista della Nicoli, il trentasettenne romeno Vasile Mihai Cioirei, residente a Fano, si è invece salvato: è ricoverato in ospedale a Lecco in rianimazione, con lesioni alle vertebre e un trauma cranico, ma non sarebbe in pericolo di vita.
Ferito, ma non in pericolo di vita, anche un secondo automobilista brianzolo: Roberto Colombo, 37 anni di Cesana (in provincia di Monza). Altre due persone, tra cui una bambina di 12 anni, sono rimaste ferite in modo lieve. Il bilancio, all’arrivo dei soccorritori, si temeva fosse ben più pesante. All’arrivo di 118 e vigili del fuoco lo scenario appariva infatti davvero drammatico: il ponte caduto sulla strada sottostante, il camion riverso sopra e almeno due auto schiacciate. Un’altra auto, che viaggiava nella direzione opposta al camion della Nicoli, è rimasta in bilico sulla parte del ponte che non è caduta di sotto.
Dalla sede dell’azienda seriana di autotrasporti, i titolari e alcuni tecnici hanno subito raggiunto la statale 36 del lago di Como e dello Spluga, trovandosi di fronte a una scena «devastante: qui è tutto fermo – spiegavano ieri sera –, il lampeggiante del nostro camion è ancora acceso e ancora non si sa chi e cosa sia rimasto sotto il ponte crollato».
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