Cresce la povertà in Lombardia: + 9%
Quasi 600 mila persone in difficoltà - Video

A livello nazionale invece cala del 7%. I minori lombardi in condizioni di povertà sono 76 mila. Tutti i dati del Bilancio sociale 2014 del Banco Alimentare.

Cresce del 9% la povertà assoluta in Lombardia, in controtendenza rispetto al contesto nazionale, dove si registra invece un calo del 7%. Questa la fotografia che emerge dal Bilancio sociale 2014 dell’Associazione Banco Alimentare della Lombardia «Danilo Fossati» Onlus, presentato il 4 novembre a Milano.

Nello specifico, nel 2014 in Lombardia sono state 568 mila le persone in condizioni di povertà assoluta, mentre a livello nazionale hanno raggiunto i 4 milioni 102 mila, ovvero il 6,8% della popolazione nazionale, con una crescita del 129% rispetto al 2007.

In Italia, il più alto indice di povertà assoluta, oltre il 23%, riguarda le famiglie numerose, composte da soli stranieri; questi ultimi hanno raggiunto l’8,2% della popolazione, ovvero 5 milioni, di cui 3 e mezzo circa sono immigrati. Complessivamente, dal 2007 ad oggi, l’incidenza della povertà nelle famiglie numerose, con più di un bambino, è cresciuta del 250% e i minori che soffrono la fame sono il doppio, ovvero più di un milione.

Di fronte a questa vera e propria emergenza sociale, Banco Alimentare della Lombardia nel 2014 ha assistito 247.741 persone bisognose, ovvero il 43% dei poveri stimati in regione. Quasi una su due ha dunque trovato sostegno nell’Associazione, 57 mila nella sola città di Milano, pari al 23% degli assistiti della regione.

Tra questi emerge drammaticamente la triste condizione dei minori: sono quasi 76 mila in età compresa tra 0 e 17 anni, ovvero il 31% del totale degli assistiti dal Banco Alimentare. «Alla crisi economica che continua a interessare le famiglie italiane si è aggiunta quest’anno una situazione straordinaria di richiesta di aiuto a supporto dell’ondata migratoria che ha riguardato la nostra Regione – dichiara Roberto Vassena, presidente del Banco Alimentare della Lombardia - Un’emergenza che abbiamo tutti insieme saputo gestire, sinergizzando al massimo gli sforzi e la collaborazione fra Governo della Regione ed enti caritativi».

L’aumento del 9% della povertà in Lombardia è infatti anche legato alla maggiore concentrazione di immigrati al nord, e nello specifico in Lombardia, dove come rilevano dati Istat del 2013, si registra il più alto numero di permessi di soggiorno (il doppio rispetto all’Emilia Romagna, la seconda regione interessata dalle richieste) e la concentrazione di famiglie numerose. Secondo il 14° rapporto dell’Osservatorio regionale per l’integrazione e la multietnicità, nel 2014 erano 1,3 milioni gli stranieri in Lombardia, 93.000 dei quali privi di permesso di soggiorno.

«Grazie al lavoro svolto dal Banco Alimentare e dagli altri partner dell’iniziativa, siamo in grado di dare il nostro contributo anche all’eccezionale arrivo di immigrati nel nostro Paese - aggiunge Alberto Sinigallia, Presidente di Progetto Arca Onlus - Attualmente distribuiamo 2.053 pacchi di derrate alimentari l’anno a 170 nuclei familiari, raggiungendo 300 persone. I pacchi, sufficienti a coprire un pasto al giorno a persona, contengono alimenti base quali pasta, riso, fette biscottate o biscotti, pelati, legumi, zucchero, formaggio grana, olio, tonno, latte, carne in scatola, prodotti per l’igiene personale e per la pulizia della casa».

«Come dimostra il nostro bilancio sociale, cresce il bisogno di dare una risposta forte e a lungo termine alle migliaia di persone che soffrono ancora oggi la fame nel nostro Paese – aggiunge Roberto Vassena - È infatti solo grazie ad una rete collaborativa di enti e strutture caritative che possiamo supportare coloro che stanno attraversando un momento difficile dovuto soprattutto alla crisi economica che ha colpito da alcuni anni anche l’Italia».

Ogni giorno il Banco Alimentare della Lombardia ha servito 76.700 pasti, 28 milioni l’anno, donati grazie alle 14 mila tonnellate di alimenti recuperati e raccolti. La Rete Banco Alimentare è il perno di un sistema virtuoso che conta su tre primarie fonti di approvvigionamento per raccogliere e recuperare gli alimenti da distribuire gratuitamente ai bisognosi, cresciuti complessivamente del 19% dal 2009, attraverso una rete di 1.289 strutture caritative. In particolare, si tratta della Comunità Europea (13%, con un forte calo rispetto all’anno precedente), della filiera agroalimentare (60%) e delle collette alimentari nazionali (27%).

«656 volontari e 17 dipendenti del Banco Alimentare della Lombardia, 576 aziende donatrici di alimenti e 1.289 strutture caritative accreditate: sono questi i numeri dell’impegno quotidiano a favore dei bisognosi nella nostra regione - commenta Marco Magnelli, Direttore dell’Associazione Banco Alimentare Lombardia – Oltre ai numerosi alimenti raccolti tramite donazioni, dal 2009 al 2014 sono quasi raddoppiate le tonnellate di alimenti recuperati dalle eccedenze della filiera agroalimentare, passate dal 36 al 60%, in prevalenza alimenti freschi, con il vantaggio non solo di migliorare la dieta delle persone, ma anche di salvaguardare l’ambiente».

Dal 2009 al 2014 è cresciuto drammaticamente il numero dei poveri assistiti (+88%) rispetto alla quantità di alimenti raccolti e distribuiti (+19%); nonostante la raccolta di alimenti abbia raggiunto quasi 14 mila tonnellate nel 2014, si è tuttavia ridotto da 178 a 113 il numero di pasti distribuiti pro-capite, a causa del forte incremento dei bisognosi.

«I dati presentati oggi dal Banco Alimentare della Lombardia dimostrano come in questi anni il non profit giochi un ruolo fondamentale per l’intera economia italiana – conclude Vito Moramarco, Direttore ALTIS - Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Banco Alimentare è infatti una realtà ben presente sul territorio lombardo e nazionale capace di coniugare l’aiuto per il prossimo, con l’attenzione e la salvaguardia dell’ambiente, coinvolgendo aziende e istituzioni in un percorso virtuoso di generazione di valore condiviso».

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