Cronaca
Venerdì 12 Marzo 2021
È ancora emergenza: lockdown a Pasqua
Limiti a visite a parenti, via libera al decreto
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge con le nuove misure per il contrasto all’emergenza Covid intorno alle 13 di venerdì 12 marzo. Alle 15 è atteso l’intervento del premier Mario Draghi al centro vaccinale di Fiumicino.
Dal 3 al 5 aprile tutta Italia sarà in zona rossa, compresi quindi i giorni di Pasqua e Pasquetta. Una scelta dettata dal peggiorato quadro della pandemia di Covid-19 di cui ha dato conferma l’Istituto Superiore di Sanità.
La misura, insieme alle altre che il governo si accinge ad assumere, è contenuta nel decreto legge - preferito all’ipotesi iniziale del disegno di legge per i tempi ristretti - che sarà in vigore da lunedì, 15 marzo al 6 aprile prossimo. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge con le nuove misure per il contrasto all’emergenza Covid intorno alle 13 di venerdì 12 marzo. Alle 15 è atteso l’intervento del premier Mario Draghi al centro vaccinale di Fiumicino.
Nella bozza del decreto che andrà a sostituire il Dpcm si legge: «Dal 15 marzo al 2 aprile 2021 e nella giornata del 6 aprile 2021, nelle Regioni nelle quali si applicano le misure stabilite per la zona arancione, è consentito, in ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi. Lo spostamento di cui al presente comma non è consentito nei territori nei quali si applicano le misure stabilite per la zona rossa». Previste serrate per i bar e i ristoranti, chiudendo le scuole e limitando le aperture di negozi, parrucchieri e centri estetici.
Lombardia zona rossa da lunedì 15 marzo
Le province autonome di Bolzano e Trento, la Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto Toscana e Marche. Sono queste - secondo quanto si apprende - le regioni che complessivamente saranno rosse, tra quelle che già lo sono e quelle che dovrebbero diventarlo in base al peggioramento degli indicatori. Sono invece 8 quelle che sono o dovrebbero diventare arancioni: Abruzzo, Calabria, Liguria, Molise, Puglia, Sicilia, Umbria, VDA. La Sardegna dovrebbe rimanere bianca.
«La Lombardia purtroppo si prepara a diventare zona rossa. Ce lo dicono i dati, pur contenuti dalle scelte prese la settimana scorsa che sono servite a rallentare il virus. Mi auguro che sia l’ultimo sacrificio chiesto ai nostri cittadini perché poi spero che arrivino i vaccini necessari per iniziare la vaccinazione di massa, in modo che non debbano più esserci limitazioni alla nostra vita» ha spiegato anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.
Nel periodo 17 febbraio - 2 marzo 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,16 (range 1,02- 1,24), in aumento rispetto alla settimana precedente e sopra uno in tutto il range. Un valore di Rt superiore a 1 indica che l’epidemia è in espansione, con il numero di casi in aumento. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale della cabina di regia. Nella settimana 1-7 marzo 2021 si continua ad osservare una importante accelerazione nell’aumento dell’incidenza a livello nazionale rispetto alla settimana precedente: 225,64 casi per 100.000 abitanti (01/03/2021-07/03-2021) contro 194,87 per 100.000 abitanti (22/02/2021-28/02/2021). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica (31% vs 26% della scorsa settimana).
Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in aumento da 2.327 (02/03/2021) a 2.756 (09/03/2021); il numero di persone ricoverate in aree mediche è anche in aumento, passando da 19.570 (02/03/2021) a 22.393 (09/03/2021). Forti le variazioni inter-regionali con alcune regioni dove questi numeri «uniti all’incidenza impongono comunque misure restrittive».
Si osserva un forte aumento nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (50.256 contro 41.833 la settimana precedente). Si mantiene stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti (28,8%). Aumenta, invece, la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (37,8% contro 35,2% la settimana precedente). Infine, il 20,2% dei casi è stato rilevato attraverso attività di screening e nel 13,2% non è stata riportata la ragione dell’accertamento diagnostico.
Il Consiglio dei ministri dovrebbe dare il via libera all’anticipo dei congedi parentali, in relazione alle nuove chiusure determinate dalla stretta Covid e dall’aumento delle zone rosse. Lo si apprende da fonti di governo mentre è in corso il Cdm: la misura sarebbe all’esame in questi minuti. La proposta sarebbe stata avanzata dal ministro della Famiglia Elena Bonetti, sostenuta dal ministro agli Affari regionali Maria Stella Gelmini.
Arrivano 290 milioni per i congedi parentali, a partire dal primo gennaio. È quanto emerge da fonti di governo. La norma - su proposta della ministra Elena Bonetti - sarebbe stata approvata nel Consiglio dei ministri in corso a Palazzo Chigi, nell’ambito del nuovo decreto Covid.
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