Covid, Locatelli: «Questo Natale maggiore socialità rispetto allo scorso anno»

Il coordinatore del Cts, Franco Locatelli: «La situazione europea è critica, ma l’Italia si distingue in maniera netta. Non dobbiamo sottovalutare i segnali di allerta, ma non sfociamo nell’allarmismo».

«L’Oms ha detto che siamo in piena quarta ondata e la stima di 500mila morti si riferisce a una proiezione tragica se i governi non attueranno misure correttive e si potrebbe verificare entro la fine di gennaio. La situazione europea è critica, ma l’Italia si distingue in maniera netta. Riassumiamo: non dobbiamo sottovalutare i segnali di allerta, ma non sfociamo nell’allarmismo. Il tutto è giustificato dal fatto che la situazione epidemica in Italia, Spagna e Portogallo è la migliore di Europa». Lo ha dichiarato Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico per emergenza Covid, ospite a «Mezz’ora in più» su Rai3 nella giornata di domenica 7 novembre. «La pandemia dei non vaccinati è stata una definizione del ministro della Salute tedesco e fotografa bene la situazione . Non è frutto di una congiuntura astrale, ma di un lavoro importante fatto con le vaccinazioni, non abbandonando le mascherine e anche con il contributo del green pass. Il 6 novembre 2020 avevamo quasi 38.000 casi, ieri 6.746 casi», ha aggiunto.

«Sarà un Natale certamente connotato da maggior socialità rispetto a quella dell’anno scorso» e questo grazie alla migliore situazione italiana. In termini di vaccinazione siamo «cinque punti sopra la Germania e tre punti e mezzo rispetto alla Francia. È chiaro che la strada maestra è questa e dobbiamo continuare a cercare di convincere ancora chi è restio, riluttante o resistente». Lo scorso anno il 5 novembre si contavano 445 decessi contro i 51 di quest’anno nella stessa data, 15,7% positività contro l’1,2% di quest’anno, 25.647 ospedalizzati contro 3.519.

«Cosa possiamo fare per arginare la quarta ondata? Reiterare il messaggio di indossare le mascherine, evitare gli assembramenti, far capire che la situazione non è messa alle spalle, servono comportamenti responsabili», ha detto Locatelli.

«La praticabilità in termini concreti e operativi e la compatibilità con diritti costituzionali credo sia alquanto problematica, è una soluzione non proponibile, ha un suo razionale medico, ma la misura non è considerabile», ha detto ancora Locatelli in merito a un possibile lockdown per i non vaccinati. Sul prolungamento dello stato di emergenza ha rivelato: «Sarà riconsiderato più in là, la decisone è tutta politica, ma e può fermarsi al 31 gennaio 2022 e poi occorre un decreto legislativo per il cambiamento di norma. Se è allo studio? Non credo, ma non se ne è affatto discusso. Glielo dico sul mio onore». Infine sui farmaci anti Covid: «Il molnupiravir della Merck è stato approvato nel Regno Unito e Aifa si è già attivato per avere dossier, valutare i dati e vedere l’applicabilità del presidio terapeutico, ma ricordiamoci che non sostituisce il vaccino. Poi c’è il Paxlovid, il farmaco di Pfizer, un inibitore della proteasi. Abbiamo a disposizione anche i monoclonali, sono costosi, ma potremo metterli a disposizione gratuitamente».

«In settimana comunque faremo una riflessione sull’abbassamento dell’età per la terza dose. La resistenza ai vaccini? Dopo una prima fase di solidarietà, c’è stato malessere sociale aumentato dal disagio economico, ma trovo le manifestazioni incomprensibili se non al limite dell’ingiustificabile, specialmente quando sfociano nelle violenze che le hanno connotate . Di fatto abbiamo cercato di offrire le migliori misure di protezioni e le misure sono state pilastri importanti per la situazione oggi in Italia, tra le migliori d’Europa».

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