Covid in Italia: 3.023 i positivi, 30 le vittime. Rezza: «Per ora non si pensa a una terza dose per tutti»

Sono 3.023 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del Ministero della Salute diffusi venerdì 8 ottobre: giovedì erano stati 2.938. Sono invece 30 le vittime in un giorno, in calo rispetto alle 41 del giorno prima.

Sono 383 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid in Italia, 20 in meno rispetto a giovedì nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del Ministero della Salute sono 17 (giovedì 24). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 2.742, rispetto a giovedì 82 in meno.

Gli attualmente positivi al Covid in Italia sono 85.926, con un calo di 1.247 nelle ultime 24 ore. Dall’inizio della pandemia i casi sono 4.695.291, i morti 131.228. I dimessi e i guariti sono invece 4.478.137, con un incremento di 4.234 rispetto a giovedì.

Nel frattempo ricrescono i casi Covid in Sicilia. Dalla lettura del bollettino del Ministero della Salute si evince che i nuovi contagiati sono 469, in salita rispetto ai 245 di giovedì con 14.977 tamponi effettuati e il tasso di positività che ricresce al 3,31%.
In significativo calo i decessi, 3 (-6). I guariti sono 1.048 mentre gli attualmente positivi flettono di 582 attestandosi su un numero totale di 11.198. Lieve calo dei ricoveri nei reparti ordinari, con un numero totale pari a 365 (-5), in calo anche il numero dei ricoveri in terapia intensiva, 40 (-5) con 3 nuovi ingressi. In isolamento domiciliare ci sono 10.793 persone.

Un’analisi dei dati e della situazione in generale, considerando anche le vaccinazioni in Italia, l’ha data anche il direttore della Prevenzione del Ministero della Salute Gianni Rezza che invita a mantenere alta l’attenzione:«C’è una tendenza buona che è conseguenza della campagna di vaccinazione, ma bisogna continuare a mantenere la situazione sotto controllo in virtù delle graduali riaperture. Parte del successo che stiamo avendo in questo momento nel controllo dell’epidemia è dovuto non solo alle vaccinazioni ma anche al mantenimento di misure precauzionali di distanziamento sociale e all’uso delle mascherine» ha detto.

Una dichiarazione anche sulla terza dose: «L’orientamento in Italia è quello di offrire il richiamo con la terza dose agli over 80 e alle persone nelle Rsa e agli operatori sanitari a partire da quelli over 60. Naturalmente è importante assicurare comunque questa possibilità a tutti i sanitari. È possibile che a breve venga emanata una nuova circolare che dia indicazioni più precise che riguardi i pazienti iper-fragili ma non si pensa per il momento a un richiamo universale su tutta la popolazione».

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