«Così è stato ucciso Giampaolo»
Il drammatico racconto dell’amico

«La discussione tra i due gruppi di giovani stava prendendo una brutta piega. Così io e Giampaolo avevamo deciso di andarcene».

« Azzola aveva già le chiavi dell’auto in mano, io mi sono allontanato qualche istante per andare alla toilette. Quando ho sentito gli spari, mi sono precipitato cercando il mio amico. Nella carneficina c’era finito anche lui, colpito da un proiettile poco sotto il cuore».

Il drammatico racconto arriva da Tirana, dove l’amico di Giampaolo Azzola, 55 anni originario di Nembro ma da un decennio residente a Bergamo, è ancora sotto choc. Arben Shuaipi, albanese, aveva vissuto per diverso tempo nella nostra provincia dove aveva avviato un’attività nel mondo dell’edilizia, ad Azzano. Aveva conosciuto Paolo Azzola e due anni fa si erano trasferiti stabilmente in Albania per affari. Lunedì notte erano nel locale che frequentavano spesso, dove si suona musica dal vivo.

«Per caso ci siamo trovati in mezzo a quel massacro». L’autore sarebbe un giovane di 25 anni, figlio di una parlamentare, che aveva già ucciso in passato. Anche l’Albania è sotto choc: perché quell’assassino era libero?

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