Corsa alla Provincia, il Pd
sceglie lo scrutinio segreto

Si passa dalle primarie allo scrutinio segreto - in programma il 16 aprile, dall’alleanza allargata al centro al canonico schema di centrosinistra, già collaudato per Palafrizzoni. Il Pd per la corsa alla Provincia fa dietrofront, sempre alla ricerca di un candidato e di partner. In una lettera aperta agli iscritti, il segretario provinciale dei Democratici Mirosa Servidati detta la linea per le elezioni di giugno, «banco di prova per verificare il radicamento e rilanciare l’azione politica».

LA COALIZIONE
Da gennaio il Pd ha lavorato su un’ipotesi di alleanza «larga» che vedesse insieme tutti i partiti di centrosinistra più l’Udc. Tre le ragioni politiche, ricorda Servidati: «La possibile disponibilità all’interlocuzione del leader della Rosa per l’Italia Savino Pezzotta; l’intenzione del presidente uscente Valerio Bettoni di fare una lista civica contro l’alleanza Pdl-Lega; la polarizzazione delle candidature del centrodestra in città (Franco Tentorio, An) e in Provincia (Ettore Pirovano, Lega), che lasciano senza rappresentanza l’area moderata del territorio». L’arrivo a Bergamo di Pier Ferdinando Casini, con l’annuncio della corsa solitaria dell’Udc, sia per Via Tasso sia per Palafrizzoni, ha però fatto naufragare queste ipotesi. «L’assemblea ha quindi dato mandato alla segreteria di fare un’alleanza con i soli partiti del centrosinistra, da chiudersi in pochi giorni», annuncia il segretario democratico.
Fumata «grigia» al tavolo dove, oltre al Pd, si sono presentati Rifondazione, Socialisti, Verdi e Sinistra democratica. Assente l’Italia dei Valori. Un altro vertice è convocato martedì 31 aprile alle 18,30, e negli intenti dovrà essere quello conclusivo.

FRIZIONI TRA RIFONDAZIONE E ITALIA DEI VALORI
La parte più ardua sembra far convivere Rifondazione e Italia dei Valori. «Siamo alla stretta finale - commenta il segretario provinciale di Rifondazione Ezio Locatelli -. Stiamo lavorando, senza pregiudiziali, per riprodurre in Provincia lo schema di alleanza della città. Ci sembra però che l’Italia dei Valori, che finora si è sempre sottratta al tavolo di confronto, stia "sbarrando" la nostra presenza, volendo mettere a tutti i costi nel programma quelle grandi opere (autostradali e dei comprensori sciistici) che ovviamente non ci vedono d’accordo». Locatelli si augura quindi che non ci siano «diktat», altrimenti si dice pronto a rilanciare l’idea del «cartello autonomo di sinistra». Frizioni anche sul candidato alla presidenza: «Non ci piace il "no" a priori dell’Idv alle primarie. Anche se ormai non c’è più tempo per la consultazione, noi siamo disponibili a un confronto, loro ci sembra di no».

6 E 16 APRILE LE DUE DATE IMPORTANTI
L’archiviazione delle primarie (di coalizione o no) è comunque ormai un dato di fatto. L’Assemblea del Pd ha ritenuto che non ci fossero i tempi necessari per fare le primarie; «resta, però, assolutamente imprescindibile che il partito debba essere coinvolto e ascoltato nella scelta del candidato alla presidenza della Provincia». Due, quindi le date indicate. La prima è il 6 aprile, lunedì prossimo, quando si chiuderà la raccolta delle candidature presentate dai circoli, la seconda e decisiva scadenza è invece fissata per il 16 aprile. «L’Assemblea provinciale, allargata a tutti i coordinatori dei circoli e ai sindaci iscritti al Pd sceglierà, a scrutinio segreto, il candidato alla presidenza della Provincia, che sarà affiancato dai 36 candidati di collegio, individuati (la scelta è già in corso) anch’essi attraverso il metodo della larga consultazione».

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