Coronavirus, in Italia 10.554 nuovi positivi con oltre 328 mila test. Le vittime sono 207

I dati nazionali nel report del ministero della Salute, venerdì 7 maggio. Il tasso di positività è del 3,2%.

Sono 10.554 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 11.807. Sono invece 207 le vittime in un giorno (ieri 258). I tamponi molecolari e antigenici 328.612, mentre ieri i test erano stati 324.640. Il tasso di positività è del 3,2% (ieri era al 3,6%).

I pazienti ricoverati terapia intensiva per il Covid in Italia sono 2.253, in calo di 55 unità rispetto a ieri nel saldo quotidiano tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri sono stati 109 (ieri 127). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 16.331 persone, in calo di 536 unità rispetto a ieri.

«La curva in Italia è in decrescita mentre in altri paesi Ue la situazione è altalenante e di transizione. La decrescita in Italia è sempre lenta ma il dato significativo è che questa settimana in tutte le regioni e province autonome è registrata una decrescita». Lo ha affermato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia.

«L’età media dei casi scende a 41 anni e anche l’età media dei ricoveri scende a 65 anni. I casi però segnano un aumento tra i più giovani, tra 0 e 9 anni. I casi tra gli over-80 decrescono più rapidamente delle altre fasce e questo è un effetto delle vaccinazioni», ha spiegato Brusaferro. «Ci sono segnali positivi – ha aggiunto – per la riduzione dei ricoveri in terapia intensiva e aree mediche e sale da 24mila a oltre 27mila il numero dei casi per cui è possibile il tracciamento e in varie regioni. Ci si sta avvicinando al valore di 50 casi per 100mila che è il valore soglia per rendere possibile il tracciamento». «Cominciamo a vedere ora gli effetti di un calo anche rispetto alla mortalità ma la curva è ancora in fase iniziale» ha detto Brusaferro.

«C’è una tendenza al miglioramento della situazione epidemiologica in questo momento e per la prima volta abbiamo sotto la soglia critica sia l’occupazione delle terapie intensive sia dei reparti ospedalieri, c’è dunque una decongestione, ma la situazione esige sempre la massima cautela. Ciò per effetto delle misure prese e della campagna vaccinale». Così il direttore della prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza in conferenza stampa. Ci sono, ha detto, «elementi di conforto» ma «bisogna continuare a tenere comportanti prudenti».

«Probabilmente questa infezione si endemizzerà, molti fattori potrebbero cioè impedire il raggiungimento delle immunità di gregge ma possiamo raggiungere il controllo dell’epidemia: Covid-19 diventerà cioè come l’influenza, infettando la popolazione ma senza conseguenze eccessive. Molto dipenderà dall’andamento delle vaccinazioni», ha detto Gianni Rezza.

«Sull’utilizzo del vaccino AstraZeneca e J&J negli under-60 c’è una riflessione in corso. Ma i vaccini a vettore virale sono utilizzabili dai 18 anni in su e dunque non c’è alcuna controindicazione. La circolare ministeriale prevede un uso preferenziale per over-60, ma ciò non vuol dire che non possano essere usati al di sotto. Infatti abbiamo visto come in Gb hanno utilizzato al 50% AstraZeneca e Pfizer e hanno ottenuto un abbattimento dei casi e dei morti», ha detto Rezza.

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