Contro l’abbandono scolastico scende in campo «2you»

Dopo la terza media il fenomeno della dispersione e dell’abbandono scolastico, di chi cioè lascia i banchi di scuola per iniziare a lavorare, tocca ormai il 25%. Proprio per contrastare questo stato di cose è nato il progetto "2you", iniziativa dell’Ufficio Scolastico provinciale e della Provincia di Bergamo.Si tratta di un progetto per prevenire la dispersione e l’abbandono scolastico e aiutare i ragazzi a vivere positivamente la scuola. Si chiama “2you: due volte ragazzi” e si pone l’obiettivo di coinvolgere, attraverso sette Centri 2You, tutti gli istituti di istruzione secondaria della Bergamasca, cioè le scuole medie e gli istituti superiori, dalle Valli alla Pianura, passando per l’Isola e la città. A conclusione della fase sperimentale triennale, il progetto ora va avanti e si allarga coinvolgendo l’intero territorio orobico, grazie all’Ufficio Scolastico Provinciale di Bergamo (ex Provveditorato agli Studi) e alla Provincia di Bergamo che ha previsto un contributo di 130 mila euro. Ente capofila sarà l’Istituto di istruzione superiore “David Maria Turoldo” di Zogno.  “Purtroppo nella scuola di oggi sono sempre più frequenti i fenomeni di dispersione e abbandono – spiega Valerio Bettoni, Presidente della Provincia di Bergamo - Attraverso questo progetto vogliamo creare centri di valorizzazione della persona, in particolare del giovane che va aiutato e motivato in un momento delicato della sua vita. Il disagio, che spesso colpisce i ragazzi, non è mai da sottovalutare: piuttosto va compreso e combattuto attraverso azioni mirate che devono partire dalla scuola e rieducare allo stare bene tra i banchi e nel rapporto con gli insegnanti e i compagni. L’impegno di tutti non può limitarsi ai risultati, considerando unicamente i voti ma deve prima di tutto rivolgersi alla persona per comprendere i motivi degli insuccessi”. “Ora i Centri 2You saranno presenti in tutti gli ambiti territoriali in cui è stata divisa la provincia di Bergamo per le attività scolastiche. Il progetto era partito nel 2005 con il Centro 2You di Bergamo città, approdato nel 2007/2008 al terzo e ultimo anno della sperimentazione voluta, predisposta e finanziata dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca ai tempi del ministro Letizia Moratti, per combattere in modo innovativo la dispersione scolastica – dichiara Luigi Roffia, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Bergamo - Bergamo è stato uno dei venti Centri 2You attivati in Italia e nella prima fase di sperimentazione, triennale, appena conclusa, ha consentito a circa 160 ragazzi in difficoltà di riflettere sulle cause del proprio disagio partecipando a diverse attività ad hoc e azioni concrete, per poter ripartire con una rinnovata motivazione, restando così nel circuito scolastico, tra istruzione e formazione. Un grazie quindi al Presidente Bettoni e all’Amministrazione provinciale per avere accettato la mia proposta della disseminazione di questa bella esperienza nel corrente anno scolastico 2008/2009”. Nei tre anni di sperimentazione appena conclusa il Centro 2You di Bergamo città, gestito dal Centro Sportivo Italiano in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale di Bergamo, ha coinvolto una rete di undici istituti superiori cittadini, vale a dire Quarenghi (capofila della rete), Sarpi, Mascheroni, Secco Suardo, Caniana, Mamoli, Natta, Galli, Paleocapa, Pesenti e Belotti, oltre alle due realtà della formazione professionale Patronato San Vincenzo e Azienda Bergamasca Formazione, circa 2000 studenti in totale. I ragazzi a rischio dispersione scolastica, in particolare, hanno partecipato a varie attività sul territorio tra sport, laboratori di eccellenza, speciali iniziative didattiche, percorsi educativi individualizzati, uno sportello di consulenza sul disagio e il sostegno familiare rivolto, oltre che ai ragazzi, anche a genitori e insegnanti. Un esempio, insomma, di collaborazione tra mondo della scuola, enti e associazioni attivi nell’universo giovanile proprio per sostenere e fare rimanere nella scuola i ragazzi e le ragazze in difficoltà, che stanno attraversando momenti di disagio. Il progetto “2you: due volte ragazzi” ora prosegue e si allarga. Il progetto consiste nel dar vita ad un centro aggregativo di servizi rivolti agli studenti del biennio degli istituti superiori e, assoluta novità, anche ai ragazzi di seconda e terza media per aiutarli quando danno segnali di tendenza alla descolarizzazione, mentre oggi l’obbligo di istruzione è per almeno dieci anni di scuola. Si intende insomma intervenire prontamente per accompagnare i ragazzi in difficoltà, in modo che incontrino nell’esperienza scolastica una presenza adulta attenta ai bisogni evolutivi dei ragazzi. La disseminazione provinciale in sette centri locali permetterà la formulazione di protocolli di intervento a favore dell’agio scolastico e in lotta alla dispersione, in stretta connessione con il territorio per valorizzare l’esistente e permettere una più lineare integrazione delle risorse e della rete sociale.La disseminazione provinciale sarà in sette centri 2you, dislocati in istituti superiori e in scuole medie:-Valle Brembana e Valle Imagna (un centro 2you)-Valle Seriana, Alto Sebino, Valle di Scalve (un centro 2you) -Val Cavallina e Basso Sebino (un centro 2you)-Isola Bergamasca (due centri 2you di rete)-Bassa Bergamasca (due centri 2you di rete) Il progetto mira a coinvolgere tutti quegli studenti che già dai primi mesi dell’anno scolastico manifestano difficoltà nelle motivazioni e nei risultati scolastici. L’azione centrale si chiama “progetto personale” e si concretizzerà in un servizio di supporto agli insegnanti, genitori e studenti. In base alle segnalazioni del Consiglio di classe, saranno organizzati colloqui con il personale scolastico per comprendere le motivazioni alla base del disagio dello studente nell’affrontare la quotidianità scolastica. Il progetto prevede la realizzazione di una serie di attività in base alle offerte dei singoli territori - tra cui laboratori, sport all’aperto, giochi di squadra, lavori di classe e teatro – che concorrano a fare acquisire allo studente competenze. Le attività andranno affiancate alla regolare, ma parziale, attività scolastica in classe, in un’ottica di personalizzazione del percorsi di apprendimento di ciascun ragazzo. (11/11/2008)

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