Conciliare tempi di vita e di lavoro
Le istituzioni firmano un accordo

É stato firmato venerdì mattina nella sede territoriale di Regione Lombardia l'accordo di collaborazione per la realizzazione della rete territoriale per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

É stato firmato venerdì mattina nella sede territoriale di Regione Lombardia l'accordo di collaborazione per la realizzazione della rete territoriale per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

L'accordo è stato sottoscritto dall'assessore regionale Marcello Raimondi per Regione Lombardia, da Mara Azzi direttore generale Asl di Bergamo, dal sindaco Franco Tentorio, dall'Assessore istruzione Enrico Zucchi per la Provincia, da Giovanni Capelli per la Camera di Commercio e da Sara Zinetti, consigliera provinciale di parità. L'incontro è stato coordinato dal dirigente della sede territoriale di Regione Lombardia ing. Claudio Merati.

Per la promozione di iniziative di conciliazione dei tempi di lavoro e della famiglia, il ministero delle Pari opportunità ha finanziato Regione Lombardia con 6 milioni 700.000 euro. Di questi a Bergamo dovrebbero essere assegnati circa un milione di euro per progetti biennali da realizzarsi in rete territoriale pubblico-privata.

In nome della sussidiarietà, tutti in rete, istituzioni, enti , associazioni per facilitare il rientro al lavoro, offrire voucher per nidi o assistenza familiare di anziani, favorire l'associazione di imprese che trovino soluzioni in rete per favorire la conciliazione dei tempi dei dipendenti e delle dipendenti. Inoltre Regione Lombardia si è mossa istituendo un Comitato strategico donna famiglia lavoro che ha elaborato una serie di proposte (visibili sul sito www.famiglia.regione.lombardia.it), alle quale possono ispirarsi le costituende reti territoriali che dovranno realizzare i servizi e gli interventi.

Capofila della rete bergamasca è l'Asl, ha sottolineato il direttore sociale Francesco Locati, mentre la Provincia, con l'Assessore Zucchi, offrirà monitoraggio e formazione e il Comune, con l'assessore Leonio Callioni, assicura collaborazione in quanto, ha affermato il sindaco Tentorio, è impegnato nell'iter nazionale che porta al titolo di «Bergamo città per la famiglia».

Un quinto delle donne, ha ricordato il direttore generale Asl Mara Azzi, lascia il lavoro dopo il primo figlio e, benché il tasso di occupazione in Bergamasca sia sopra la media nazionale e anche regionale, le donne occupate sono solo il 39%. Inoltre, ha ricordato Anna Roberti della Direzione generale Famiglia, il 33% delle famiglie lombarde deve assistere una persona anziana.

Conciliare i tempi è quindi la via d'uscita più realistica ed economica per evitare che le famiglie scoppino e per rilanciare la produttività della Lombardia oltre che per aumentare il grado di benessere psicologico e relazionale delle famiglie.

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