Concessa la deroga a Zanica:
4 silos per il cemento biodinamico

Quattro torri alte 20 metri, nell’area produttiva in cui il Pgt aveva fissato un’altezza massima di 12, per produrre lo speciale cemento biodinamico che rivestirà l’avveniristico «Padiglione Italia» all’Expo di Milano.

Via libera con qualche mal di pancia, a Zanica, per il permesso di costruire in deroga chiesto dalla società Styl-Comp di via Stezzano che, per conto di Italcementi vincitrice dell’appalto, lavorerà la miscela cementizia necessaria alla copertura esterna del padiglione: un composto coperto da brevetto per realizzare il quale servirà costruire un impianto di detonaggio composto da quattro silo alti circa venti metri.

Ad accendere la polemica sia l’iter procedurale seguito che i tempi strettissimi per l’approvazione della deroga, arrivata sul tavolo dell’ultimo Consiglio comunale utile prima delle elezioni (Zanica è tra i Comuni che il 25 maggio prossimo rinnoverà l’amministrazione). Oltre al fatto che la zona produttiva di via Stezzano, sorta molti anni fa, si trova ormai in prossimità di aree residenziali.

«Anche noi siamo venuti a conoscenza di questo progetto soltanto il 28 febbraio scorso - ha detto il sindaco Giovanni Aceti - quando la società aveva presentato una denuncia di inizio attività». Il primo cittadino ha spiegato come, allora, l’ufficio tecnico avesse dato parere negativo. Un mese dopo è invece arrivata una richiesta di permesso di costruire in deroga, giustificata dall’eccezionalità dell’Expo. «Abbiamo ritenuto - ha continuato Aceti - che sussista un interesse pubblico di carattere economico e sociale, legato al fatto che l’Expo è un evento straordinario. In ogni caso abbiamo però chiesto che venga realizzato un intervento di mitigazione».

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