Cronaca / Valle Cavallina
Lunedì 14 Aprile 2014
«Con la crisi più sos dalle donne»
Bergamasca, violenze in aumento
La crisi fa crescere il numero delle giovani vittime di violenza che scelgono di denunciare. Salgono a cento i casi di bergamasche che nel 2014 - in 3 mesi - hanno segnalato all’associazione «Aiuto donna» percosse e maltrattamenti psicologici e fisici.
La crisi fa crescere il numero delle giovani vittime di violenza che scelgono di denunciare. Salgono a cento i casi di bergamasche che nel 2014 - da gennaio sino alla fine di marzo - hanno segnalato all’associazione «Aiuto donna» di Bergamo percosse e maltrattamenti psicologici e fisici. Un fenomeno che ha spesso come scenario le mura domestiche.
L’allarme è lanciato da «Aiuto donna», organizzazione di Bergamo (con sede in via San Lazzaro, 3) attiva da 14 anni a sostegno delle donne che subiscono violenza. Il gruppo era presente sabato e domenica a «Bergamo Beauty», la fiera della bellezza e del benessere che si è svolta al Palasettembre di Chiuduno.
La rete di «Aiuto donna» è composta da trenta volontarie - formate e addette all’accoglienza -, oltre a cinque avvocate e tre psicologhe. La presidente Oliana Maccarini ha evidenziato che «con la crisi sono cresciuti i numeri delle donne che si sono rivolte a noi; nel 2013 abbiamo accolto 300 donne e da gennaio 2014 sino a marzo sono state cento le donne che ci hanno contattato». L’incremento è significativo se si pensa che i numeri registrati nel 2011 parlavano di 184 donne che avevano chiesto aiuto alla Onlus di via San Lazzaro.
«Sono tutti casi gravi – sottolinea Maccarini –: quando decidono di rivolgersi alla nostra associazione è perché sono arrivate a un punto in cui non ce la fanno più, spesso sono da anni inserite in un ambiente violento. Cercano un aiuto concreto e noi le facciamo avvicinare alle istituzioni per uscire dalla violenza. Molto raramente ci troviamo con donne che subiscono violenza all’inizio, in genere la donna pensa di riuscire a gestire la situazione da sola».
Secondo il bilancio dell’associazione, le vittime bergamasche di violenza che dal 2014 si sono rivolte ad «Aiuto donna» sono mediamente una al giorno e prevalentemente sono italiane. A rivelare l’identikit della donna tipo che si rivolge al centro antiviolenza di via San Lazzaro è stata proprio la presidente del gruppo di volontarie. «Le donne che ultimamente si rivolgono a noi sono sempre più giovani – rileva Maccarini –, oltre il 50% ha tra i 30 e 40 anni. Poi ci sono le anziane (un fenomeno questo in minoranza) che hanno passato la vita a subire violenze dal marito e, in età avanzata, la subiscono dai figli».
La piaga della violenza contro le donne, come confermano i dati Istat, resta sommersa al 90% tra le mura domestiche. Associazioni come «Aiuto donna» tendono la mano alle vittime che spesso non trovano il coraggio di raccontarsi e chiedere aiuto. «La nostra sede è aperta cinque giorni alla settimana, dal lunedì al venerdì, al mattino e al pomeriggio – ricorda la presidente di “Aiuto donna” – . Nel fine settimana è disponibile un numero per le emergenze, dove le donne che hanno bisogno possono chiamare per parlare e fissare un appuntamento. In questi anni abbiamo lavorato sul territorio intensamente, intrecciando rapporti con le istituzioni e andando nei luoghi dove le donne si radunano per farci conoscere e per dire alle donne bisognose di aiuto che esiste un centro dove possono raccontare la loro storia anche con la garanzia dell’anonimato».
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