Comune, verso il -30% di servizi

Centomila euro in meno qui, altri centomila di là. Avanti così e le somme diventano milioni, e i milioni diventano buchi in bilancio, un po’ per l’eliminazione dell’Ici sulla prima casa, un po’ per il blocco ai trasferimenti in compensazione di entrate che poi si sono rivelate fittizie. Milioni che il Comune aspetta dallo Stato, ma che dallo Stato non arrivano. Tagli ai trasferimenti che portano l’assessore al Bilancio di Palafrizzoni a dichiarare: «La situazione rasenta il dramma. Non abbiamo più leve con cui operare, l’Ici sulla prima casa è eliminata e l’addizionale Irpef è congelata (il governo ha sterilizzato la manovra, ndr). A Bergamo non esistono praticamente spese superflue, sono anni che razionalizziamo. Questo ci pone fra i Comuni virtuosi, ma non al sicuro da ulteriori tagli che infatti il governo sta operando. Se si continua così, non potremo far altro che tagliare i servizi. Andiamo verso un 25-30% in meno di fondi per i piani finanziari degli assessorati nel 2009».Una prospettiva tetra, che accomuna molti Comuni dal Nord al Sud del Paese. Uno studio de il Sole 24 Ore mostra che a Bergamo, fra minori trasferimenti puri e minori erogazioni statali per compensare entrate sovrastimate (vedi Ici sugli immobili ex rurali), fra manovre e manovrine la stretta costerà nel 2009 più di 40 mila euro ogni mille abitanti. A Reggio Calabria arriviamo a 370 mila euro ogni mille residenti (record nazionale), a Milano ci assestiamo sui 97 mila. Tanto che a Palazzo Marino il sindaco Letizia Moratti non nasconde il nervosismo, minacciando addirittuta tagli selettivi nei confronti degli assessori più restii a partecipare al comune sforzo di contrarre le spese per far quadrare il bilancio. A Bergamo, minacce a parte, tira aria simile: «La situazione è allarmante e lo dobbiamo capire tutti. Bisognerà ridurre le spese dei piani economici degli assessorati (Peg), quest’anno non avremo dividendi extra dalle partecipate e purtroppo potremo solo tagliare i servizi. Lo sforzo comune starà nel preservare quelli essenziali selezionando ciò che non è prioritario», afferma l’assessore. Che spiega: «Ad oggi ci prepariamo a un bilancio preventivo che conta un disavanzo (differenza in negativo fra entrate e uscite, ndr) di 15 milioni di euro. Praticamente è il 50% di quanto impiegato nei servizi. Un disavanzo che sarà coperto con 7,5 milioni di euro da oneri di urbanizzazione, che diversamente andrebbero alle opere pubbliche, ma per la restante quota bisognerà ingegnarsi. Restante quota che, vorrei metterlo bene in chiaro, conta circa 4,6 milioni di euro che il governo dovrebbe versare, ma non versa». Da dove vengono questi «buchi»? Guerini, analogamente a Il Sole, cita la manovra estiva (meno fondi per il 2009 di quasi 600 mila euro), l’abolizione dell’Ici prima casa («Mancano 1,5 milioni», chiosa l’assessore), la «sovrastima» degli introiti per gli ex immobili rurali ora trasformati («Il governo immaginava incassi di 1,9 milioni a Bergamo, ne sono arrivati 100 mila. Risultato: un buco da 1,8 milioni) e infine i costi della politica («Abbiamo tagliato il tagliabile, ma ci sono stati tolti preventivamente altri 630 mila euro»). A Milano la Moratti, oltre a strigliare gli assessori, pensa alle contromosse: ad esempio portare a due euro la tariffa oraria di sosta dentro ai bastioni. E Bergamo ha qualche sorpresa in serbo? «No, l’indirizzo dell’amministrazione è non alzare nulla. La tariffa dei rifiuti è in capo ad A2A e abbiamo anzi chiesto di mantenerla stabile, l’occupazione di suolo pubblico non crescerà e nemmeno i parcheggi sono mai stati in discussione. Certo, volevamo diminuire l’Irpef dallo 0,6 allo 0,5%, ma in queste condizioni non se ne farà nulla». Palafrizzoni, vista la situazione «d’emergenza», ha deciso di seguire la linea dettata dall’Associazione nazionale dei Comuni: «Non vareremo il bilancio entro dicembre, ma slitteremo a marzo, perché vogliamo capire cosa davvero farà il governo con la finanziaria». Intanto, però, in commissione consiliare arriveranno oggi le variazioni di Bilancio: è emerso un saldo negativo fra maggiori entrate e minori spese di 1,6 milioni di euro che saranno ripianate con parte dell’avanzo di amministrazione del 2007 ancora disponibile. Fra le maggiori spese, 1,1 milioni per i servizi sociali, cultura e affini, ma anche gli unatantum. Fra cui, per citarne uno, c’è il milione da versare all’impresa Cavalleri per la mancata costruzione della Tangenziale est.(25/11/2008)

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