«Il nostro è un impegno del fare», spiega il sindaco Franco Tentorio a chiusura delle repliche degli assessori, evitando qualsiasi accenno di polemica. Anzi: «Ho il massimo rispetto per la minoranza della quale accetto sia la contrapposizione che le controproposte: per noi siete interlocutori importanti, come le categorie, le Circoscrizioni, i cittadini e le associazioni».
Ma qualche sassolino dalla scarpa se lo toglie, garbatamente per carità: «Abbiamo avuto il consenso di 23 quartieri su 24: non è solo la Bergamo ricca, conservatrice e aristocratica che ci ha votato». E dal lato dei consiglieri si leva un «anzi...» a sottolineare la distanza con un centrosinistra ritenuto troppo radical chic e poco vicino alla gente.
E ancora: «Contesto il fatto che nella maggioranza la Lega prevalga sul Pdl o viceversa: la condivisione è il concetto fondamentale per la Giunta, dobbiamo essere capaci di collaborare lasciando sullo sfondo i rispettivi partiti». A proposito di collaborazione, ce n'è anche per le accuse di andare a rimorchio della Provincia: «Ognuno ha i suoi compiti istituzionali: c'è rispetto reciproco e collaborazione. Per noi il filotto politico tra Comune, Provincia, speriamo Regione e Governo di centrodestra è positivo. Certo, non tutto andrà sempre liscio, ma aiuta».
Poi ricorda i punti cardine delle linee, una Bergamo solidale, sicura, che cresce nella tradizione, del turismo e delle grandi opere, le difficoltà di far quadrare i conti «con leggi che non rispettano i principi del federalismo, e le spese correnti ne soffrono». Definisce le linee programmatiche «un cantiere aperto: se ne realizzeremo una parte avremo fatto il nostro dovere». Finale con battuta: «Ci facciamo in quattro e lavoriamo, lavoriamo... Dopo 10 mesi la gente mi sorride ancora per strada, quindi...».
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