È stato colpito al torace da una sbarra di metallo, mentre stava lavorando in trasferta a Roma: ora Stefano Malvestiti, 44 anni, operaio di Nembro, si trova ricoverato in gravi condizioni all’ospedale San Camillo, nella Capitale. Dopo le visite e gli accertamenti del caso, i medici si sono riservati la sua prognosi. L’infortunio sul lavoro si è verificato alle 9 di ieri mattina. Stefano Malvestiti - che secondo le prime informazioni sarebbe dipendente di una ditta di Ranica - si trovava in trasferta a Roma insieme ad alcuni colleghi per effettuare dei lavori nel cantiere per la sistemazione di un gasometro. Improvvisamente, per cause ancora in fase di accertamento da parte della polizia e dei tecnici dell’azienda sanitaria locale, l’operaio bergamasco è stato colpito da una sbarra di metallo che lo avrebbe ferito alla spalla e al torace. Subito soccorso da un’ambulanza del 118, è stato portato d’urgenza, in «codice rosso», all’ospedale San Camillo dove tuttora si trova ricoverato in gravi condizioni e in prognosi riservata.
Il fatto è successo in via del Gazometro, in zona Ostiense. Secondo una prima e sommaria ricostruzione dell’accaduto effettuata dagli agenti del commissariato «Colombo» di Roma, intervenuti sul posto per i rilievi, Malvestiti stava effettuando lavori di bonifica di un carrello di sollevamento di un coperchio, che chiudeva il serbatoio di un gasometro, quando all’improvviso una pesante sbarra di ferro gli è finita addosso, ferendolo gravemente. Subito è stato soccorso dai colleghi di lavoro che hanno chiamato l’ambulanza. Dopo le prime cure sul posto, il paziente è stato trasferito a sirene spiegate fino al San Camillo. Sul luogo dell’infortunio sul lavoro sono poi intervenuti gli agenti del commissariato di polizia e i tecnici dell’azienda sanitaria locale, che hanno effettuato i rilievi e ascoltato le testimonianze dei presenti, per cercare di ricostruire come siano esattamente andate le cose. I familiari dell’operaio sono stati avvisati del grave incidente dalla polizia, che ha spiegato loro la situazione. I medici attendono ora l’evoluzione del quadro clinico del paziente, per poter scioglierne la prognosi.(28/02/2007)
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