«Colazione? No, vengo giù per un caffè»
Ai gestori di B&B richieste strampalate

«Non, la colazione non mi interessa: mi fa lo sconto? Al massimo quando mi alzo vengo giù a prendere un caffè». È uno dei tanti esempi di assurdità alle quali i clienti dei B&B orobici hanno abituato i gestori di queste strutture ricettive.

«Non, la colazione non mi interessa: mi fa lo sconto? Al massimo quando mi alzo vengo giù a prendere un caffè». È uno dei tanti esempi di assurdità alle quali i clienti dei B&B orobici hanno abituato i gestori di queste strutture ricettive.

«Ma scusi, scende giù dove?», ha chiesto il titolare al cliente. Risposta: «Giù al bar - ha risposto quasi stizzito il cliente, che telefonava per una prenotazione -. Non avete un bar per i clienti?».

I gestori ormai - armati di pazienza - si sono abituati un po’ a ogni tipo di richiesta strampalata. Tipo il telefono che inizia a squillare all’1,57 del giorno di Ferragosto. All’altro capo del filo il cliente, che probabilmente non si è reso conto che stava chiamando un’abitazione privata alle 2 del mattino. «Avete posto questa sera? Per quanti? Siamo in otto».

Già, è proprio sul numero di clienti che si gioca una partita molto difficile. I B&B normalmente hanno poche stanze, talvolta solo una. Però ricevono mail come questa, giunta a una piccola struttura della città: «Avremmo bisogno di sapere vostra disponibilità e quotazione per circa 15-20 persone... più 2 accompagnatori, 1 autista e il parcheggio per il pullman, a mezza pensione. C’è anche una ragazza celiaca...».

«Una volta - racconta il gestore di un B&B appena fuori Bergamo - il campanello ha iniziato a suonare. Dormivamo tutti, erano le 3 del mattino. Non smetteva, allora mi sono alzato. Era una persona che voleva pernottare e aveva letto il nostro indirizzo su internet: aveva provato a telefonare, ma i cellulari erano spenti. Non si è dato per vinto e ci ha tirati tutti giù dal letto».

«Avevo una prenotazione per una persona - racconta un altro -, sono arrivati in tre. Volevano pagare solo per uno perché gli altri due tanto dormivano in terra». E il giorno dopo hanno chiesto come mi non ci fosse la cucina: «Ho spiegato che non è prevista - racconta il gestore -: quando sono ripartiti ho scoperto che avevano cotto la pastasciutta nel bollitore del tè. Ho dovuto buttarlo». Sono in tanti a chiedere la presenza di una cucina, alcuni vorrebbero anche lavatrice e lavapiatti.

Se gestite un B&B e parlate inglese o francese, meglio non fare la cortesia al cliente di rispondere nella sua lingua (usando un servizio di traduzione automatica online). Da quel momento vi tempesterà di mail nella sua lingua. «Ho dovuto fare decine di copia e incolla nel traduttore - spiega una signora che opera in periferia - perché mi scriveva solo in perfetto svedese».

E l’arrivo e la partenza? Sapere quando il cliente suonerà alla porta è uno dei compiti più difficili: «Mi hanno detto mezzogiorno, poi sono arrivati alle 20. «Una volta - spiega un gestore - un cliente voleva a tutti i costi prendere possesso della stanza alle 7 del mattino, ma era occupata. E ovviamente voleva il check-out alle 22 perché il suo aereo partiva tardi».

Due signori francesi hanno chiesto, in un altro B&B, sette colazioni diverse, una per ogni giorno di permanenza. Un bergamasco invece si è presentato con regolarità in una struttura del centro con la seguente richiesta: «Nei periodi morti mi affittate la stanza a 15 euro a notte? Tanto a ottobre e novembre chi volete che venga...».

Gestite un B&B in Bergamasca? Raccontateci qualche altro aneddoto

© RIPRODUZIONE RISERVATA