Il nuovo piano provinciale del trasporto pubblico non piace agli studenti di Clusone. Dopo due giorni di disagi quattrocento ragazzi, stando alle stime degli organizzatori, sono scesi in piazza per protestare: sono partiti dagli istituti superiori Fantoni e Pacati e hanno raggiunto la stazione degli autobus della cittadina. È stata una manifestazione ordinata e pacifica, che però ha messo sotto accusa non solo la nuova organizzazione dei trasporti, ma anche l’aumento della tariffe introdotto dal 1° gennaio e la «scarsa informazione» sui nuovi orari.
I rappresentanti degli studenti hanno spiegato che la manifestazione ha voluto essere un segnale contro il «Programma di servizi alternativi», ribattezzato in «Disservizi alternativi»: a pagare il conto non sarebbero solo gli studenti, ma tutti gli abitanti di paesi che erano già isolati. Per fare un esempio, chi parte da Colere si trova obbligato a partire 40 minuti prima e a tornare a casa con 40 minuti di ritardo. Orari prima difficili, secondo gli studenti, sono ora diventati impossibili: è inutile, dicono i ragazzi, aumentare le corse fra Bergamo e Clusone se il risultato è una diminuzione delle corse che collegano Clusone ai paesi circostanti.
Malumori anche per biglietti e abbonamenti: per molti all’aumento dei prezzi si accompagnano meno servizi. Chi a settembre ha comprato l’abbonamento annuale non era stato informato dei cambiamenti: e così si trova ad aver pagato un servizio che non corrisponde più alle esigenze.
(12/01/2005)
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