Città Alta, restyling ai lampioni

Più luci che ombre nel Pop per Città Alta. Nel vero senso della parola. Quasi a sorpresa, in una tra le più tranquille presentazioni del Piano delle opere pubbliche che si ricordino da almeno tre anni a questa parte, per il centro storico è arrivata una notizia auspicata da decenni: un piano sperimentale per il rifacimento della pubblica illuminazione. Ad annunciarlo, l’assessore ai Lavori pubblici Carlo Fornoni che, giovedì sera in terza Circoscrizione, ha messo la sua ciliegina sulla torta a una serata particolarmente felice, considerati i precedenti, tutti all’insegna di accese polemiche: «Il contratto in essere con A2A – ha spiegato lo stesso assessore – prevedeva il rinnovo degli impianti solo sui colli ed escludeva quindi la zona monumentale. Nelle ultime settimane siamo riusciti invece ad allargare il restyling, almeno in via sperimentale, anche a una porzione dell’area dentro le mura. In particolare si lavorerà sul percorso tra piazza Mercato delle scarpe, via Gombito, via Lupo e passaggio Angelini.L’idea è di cambiare le lampade, ottica compresa, ottimizzandone la resa oggi decisamente bassa, anche se proprio nella zona di passaggio Angelini non è escluso lo studio di qualcosa di nuovo anche dal punto di vista dell’allestimento. Città Alta si avvia ad uscire da un tunnel nel quale è rimasta per almeno mezzo secolo. L’attuale impianto risale infatti agli anni Cinquanta e da allora, a parte la manutenzione ordinaria, non si era fatto granché. Tutto uguale o quasi. A dire il vero una prima bella sorpresa si era già avuta con la nuova illuminazione di piazza Vecchia offerta interamente da A2A che allora si chiamava ancora Asm. Adesso la seconda novità che dovrebbe trovare attuazione nel 2009.La sperimentazione sul centro storico non sarà l’unico intervento del Pop in Città Alta – in programma ci sono giusto per fare qualche esempio la zona 30 di via Sombreno, l’indagine propedeutica sul castello di San Vigilio e il recupero dei muri delle vie Fara e San Martino – anche se l’assessore non ha mancato di sottolineare, come dopo l’intenso lavoro degli anni scorsi, il prossimo sarà inevitabilmente un piano di transizione: «Innanzitutto – ha aggiunto – perché purtroppo tutti conosciamo in quali ristrettezze sono costrette in questo momento le finanze locali, ma anche perché, dopo tutto ciò che si è fatto, ritengo giusto prendersi una pausa di riflessione, senza contare che, dal punto di vista della deontologia politico amministrativa, in vista delle elezioni, è giusto non vincolare le scelte future con un pop pesante».Nessuna polemica, si diceva. Solo qualche osservazione da parte dei consiglieri: dal problema della strettoia di via Astino che non consente il passaggio dei mezzi di soccorso (l’azzurro Alessandro Palazzi) alla mancanza della rete fognaria sui colli (Francesco Gilardi, Pd ) alle delucidazioni sui lavori allo spalto di San Giovanni richieste dal presidente Mariangela Acerboni. Come mai questo intervento, che riguarda il recupero del baluardo ed è stato offerto alla ditta Pandini, si sta prolungando tanto? «Si tratta di un cantiere estremamente delicato – ha spiegato l’assessore – per il quale è stato indispensabile un costante confronto con la Sovrintendenza, oltre a un consolidamento di tipo strutturale sul versante del viale proprio per evitare il rischio di qualsiasi cedimento. Siamo comunque a buon punto e nei prossimi mesi vedremo i risultati».(29/11/2008)

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