Città intelligenti: laboratorio Bergamo
Martedì Harvard va all’Italcementi

Da due anni l’Università di Harvard collabora con quella di Bergamo, con il supporto della fondazione Italcementi, ad un progetto internazionale destinato a gettare le basi per una città futura. I primi risultati di questo studio saranno illustrati il 30 settembre all’i.lab Italcementi.

Da due anni l’Università di Harvard collabora con quella di Bergamo, con il supporto della fondazione Italcementi, ad un progetto internazionale destinato a gettare le basi per una città futura. I primi risultati di questo studio saranno illustrati il 30 settembre all’i.lab Italcementi, nel corso del convegno «Verso il futuro prossimo. Bergamo 2.035, smarter citizens».

Spiega Stefano Andreani, giovane ricercatore italiano in forza alla Scuola di design di Harvard, che tutto nasce dalla volontà di «indagare il rapporto tra cittadino e ambiente urbano, per capire come la tecnologia possa mediare questo rapporto».

Bergamo è diventata oggetto di studio - con tanto di aggiornamento via twitter - in quanto «prototipo urbano», così da farla diventare un modello per altre città di piccole e medie dimensioni. Nella sua fase iniziale il progetto, cui partecipano due team di studenti italiani e americani guidati da docenti e ricercatori dei rispettivi atenei, ha indagato i settori della salute e della creatività, e di questo si parlerà martedì. Nei prossimi tre anni sotto la lente dei ricercatori finiranno altre cinque aree tematiche e ci si occuperà di tecnologia, consumi, logistica, mobilità e della Bergamo responsabile.

In occasione dei 150 anni di Italcementi la Fondazione intitolata a Carlo Pesenti ha organizzato una giornata - il 30 settembre alle 14,30 a i.lab Italcementi, a Bergamo - dedicata alla presentazione del progetto «Bergamo 2.035, smarter citizens», che vede collaborare l’ateneo orobico e la Harvard University. Un caso di studio internazionale per sviluppare strategie, modelli e soluzioni con l’obiettivo di realizzare un prototipo urbano di realtà intelligente che possa fare da modello per altri contesti urbani analoghi a Bergamo. Il progetto sarà presentato agli stakeholders del territorio dal coordinatore scientifico Sergio Cavalieri, docente all’Università di Bergamo, e da Stefano Andreani, ricercatore del Real (Responsive environments and artifacts lab) di Harvard.

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