Treni, ci sono vigilantes e controllori
Ma poche verifiche biglietti. Che ne pensi?

«Ma tutti quelli che riempiono questo treno ce l’hanno il biglietto? Sarei curiosa di saperlo». È quanto, giovedì sera, si è chiesta ad alta voce una donna mentre saliva a bordo di un affollato treno regionale Trenord Milano Centrale-Verona Porta Nuova.

Vedendo che tutti i posti a sedere erano esauriti, (e quasi anche lo spazio per stare in piedi), la donna si è posta la domanda se tutti i passeggeri fossero muniti di regolare biglietto e quindi avessero il diritto di rimanere sul treno.

Domanda rimasta senza risposta visto che il capotreno, controllati alcuni biglietti dopo la partenza da Milano centrale, ha rinunciato a farlo. Il motivo? Parte del viaggio ha dovuto impiegarla a svolgere altre mansioni e a risolvere alcuni imprevisti. Nella rimanente parte del tempo ha fatto fatica a muoversi da una carrozza all’altra a causa proprio della troppa gente a bordo. Per di più al suo fianco non aveva nessuno dei 150 vigilantes voluti dalla Regione e da Trenord per presidiare diverse stazioni ferroviarie lombarde e pattugliare i treni in viaggio. Durante questo servizio i vigilantes hanno anche il compito di assistere i capitreno mentre svolgono azioni di controllo dei titoli di viaggio e scongiurare così episodi di aggressione da parte di passeggeri restii a pagare.

Il problema però è che, per molti utenti Trenord, queste azioni sui treni continuano a essere troppo rare. E a quanto abbiamo potuto constatare è così, non però solo a causa del sovraffollamento. Giovedì, compreso il Milano Centrale-Verona Porta nuova serale, abbiamo viaggiato su 5 treni regionali venendo controllati una sola volta sulla navetta Bergamo-Treviglio delle 12.20. In questo caso il capotreno ha adottato una tattica «alternativa»: tutte le porte del treno fermo in stazione erano chiuse, tranne quelle della carrozza in testa che, quindi, era un passaggio obbligato. E proprio qui si era piazzato il capotreno per controllare i biglietti di tutti i passeggeri nel momento in cui salivano. «Ma perché è aperta sola questa carrozza?». È stata la domanda di una studentessa. «Perché su questo treno si fa così». È la risposta che le è stata fornita.

Dai pendolari la carenza di controlli dei titoli di viaggio è considerato un problema che danneggia direttamente anche loro e non solo Trenord. L’amministratore delegato della compagnia ferroviaria Cinzia Farisè ha recentemente dichiarato che la percentuale di passeggeri senza titolo di viaggio varia dal 7 al 12 %. Una perdita economica consistente che ovviamente, se incassata, potrebbe essere investita da Trenord in un miglioramento del suo servizio verso chi, invece, il biglietto lo paga.

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