Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 25 Febbraio 2010
Cgil al 1° marzo: «Regolarizzare
tutti gli immigrati che lavorano»
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Lo scopo della manifestazione è sintetizzato in quattro punti: • vincere il razzismo culturale, sociale e istituzionale combattendo i luoghi comuni, l'individualismo, i pregiudizi e gli slogan che sintetizzano l'ignoranza del fenomeno migratorio; • ricordare che migliaia di immigrati “irregolari” sono costretti a lavorare e vivere in condizioni precarie e ricattabili perché l'esecutivo non procede ad una giusta regolarizzazione; • ricordare che gli stranieri regolari sono spesso discriminati dalle delibere di alcuni comuni (come ad esempio quelle di Alzano Lombardo, Villa d'Ogna, Palazzago, Brignano, ecc.) e sono penalizzati da una burocrazia che porta a tempi di attesa insostenibili (sei mesi per un permesso di soggiorno, quattro anni per le cittadinanze); • ricordare che per un immigrato la perdita del posto di lavoro porta, dopo sei mesi, alla condizione di clandestinità e il ricorso al lavoro nero diventa, per sopravvivere, la strada obbligata; Per questo i padroni senza scrupoli e la criminalità organizzata favoriscono situazioni di sfruttamento per incrementare i propri profitti.
La rete 28 marzo chiede: • la cancellazione della legge Bossi-Fini e del Pacchetto Sicurezza regolarizzando tutte le persone che lavorano; • chiediamo al Prefetto di riprendere i lavori del tavolo tecnico istituito dopo la grande manifestazione del 28 marzo scorso per risolvere i problemi che gli stranieri hanno nei rapporti con le istituzioni; • chiediamo agli enti locali di farsi carico delle pratiche burocratiche degli stranieri e di valorizzare le molteplici realtà di associazionismo e volontariato laiche e religiose presenti sul territorio che sperimentano forme ed esperienze di integrazione e convivenza sociale, culturale e religiosa.
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