Cerete ammutolito dal dolore
ricorda la timidezza di Alice

È uno silenzio spettrale quello che avvolge la casa di Alice Del Brollo, 21 anni, studentessa ceretese vittima dello spaventoso terremoto che ha messo in ginocchio tutto l'Abruzzo. Mentre i genitori e i parenti hanno aspettato l'arrivo del feretro - giunto nel cuore della notte - si è potuto percepire solo tanto dolore e incredulità. Incredulità per una morte così insensata, dolore per una perdita improvvisa che ha rotto il cuore a tutti. Perché Alice, benché fosse lontana da casa, era infatti a L'Aquila per studiare Scienze dell'Investigazione, era ben voluta da tutti. Semplice ma solare e determinata, così la descrive chi l'ha conosciuta durante il periodo delle scuole superiori.

«Era una ragazza timida - ha detto Umberto Gamba, professore di Religione all'istituto Fantoni di Clusone, scuola che Alice ha frequentato - ma molto disponibile. Da quando era arrivata a scuola, poco più che una ragazzina, aveva da subito partecipato ai diversi "concerti per la pace" che l'istituto organizzava. Da prima come ballerina, poi sempre in modo più impegnativo. Sapeva mettersi in gioco e non la spaventavano le sfide, come forse è stato andare a studiare così lontana da casa. Questa scelta l'aveva portata avanti con determinazione raggiungendo ottimi risultati. A scuola abbiamo affisso due pannelli con alcune sue fotografie, una sua breve descrizione per permettere anche ai ragazzi che non l'hanno conosciuta di portarla nel cuore e una frase molto significativa che hanno voluto i ragazzi: "quando il sole tramonta le lacrime potrebbero impedirci di vedere le stelle", ciao Alice».

La mamma di Alice, Pasqua Epis, nonostante tutto è molto forte «È una donna forte - spiega una zia di Alice -. Era già stata segnata dalla vita, con la morte della madre a 4 anni ed ora deve affrontare questo altro lutto tremendo».
«Quasi non ci crediamo - continua la zia materna - che quella che arrivata è la nostra Alice. Non ci si spiega la morte di una ragazza così dinamica, decisa e semplice. Le cuginette continuano a chiedere se la potranno vedere un'ultima volta ma purtroppo la bara sarà già chiusa e non potremo neanche salutarla. È stata difficile per tutti realizzare che tra le vittime c'era nostra nipote, sembrava un avvenimento così lontano ed invece ci ha colpito direttamente».

Parole di cordoglio anche dal sindaco Gianfranco Gabrieli che ha fatto visita alla famiglia più volte, «Stiamo aspettando e in questa attesa - ha commentato - siamo vicini con immenso rispetto alla famiglia. È un paese sconvolto il nostro, per questo il giorno del funerale verrà proclamato lutto cittadino, in segno di massima solidarietà per una tragedia di questo genere».

I famigliari hanno infatti voluto che la salma fosse portata a Cerete tempestivamente per celebrale la funzione funebre (che dovrebbe essere venerdì alle 15 nella parrocchiale di Cerete) proprio nel suo paese, vicino alla sua gente.
Gessica Costanzo

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