Cronaca
Sabato 31 Gennaio 2015
Centrafrica, il ponte dei genieri italiani
Con un caporal maggiore bergamasco
C’è anche un caporal maggiore bergamasco fra i genieri italiani che, per la missione europea Eufor Rca, hanno costruito un ponte metallico di 24 metri nella Repubblica Centrafricana.
Si tratta di Enrico Cattaneo, un geniere alpino residente a Bergamo. Il ponte è stato inaugurato giovedì e serve a riunire tre zone della capitale centrafricana divise dal crollo – nel 2010 - della struttura che superava un ampio canale idrico, mai più ripristinata a causa del conflitto civile.
Il ponte Sewa – unità in lingua locale – rappresenta un’iniziativa europea a sostegno della sicurezza, dello sviluppo economico e della riconciliazione interconfessionale tra le diverse comunità di Bangui. Al progetto hanno preso parte numerosi Paesi dell’Unione Europea: la Repubblica Ceca ha fornito la struttura metallica modulare di fabbricazione polacca, successivamente trasportata a cura delle Svezia e infine assemblata dai militari dell’Esercito italiano, con la supervisione di tecnici tedeschi e cechi.
Composto da oltre 1000 elementi, nell’arco di due giorni il ponte modulare è stato costruito e spinto a mano tra le due sponde del canale dagli uomini del 2° reggimento genio della brigata Julia di stanza a Trento.
L’iniziativa portata a termine dalla missione Eufor Rca si inserisce nel quadro dei progetti europei a sostegno della popolazione realizzati in cooperazione con le autorità centrafricane. In particolare, il ponte metallico realizzato dai genieri italiani ha anticipato temporaneamente il ponte permanente in costruzione nella stessa zona grazie al finanziamento dall’Unione Europea, che è il primo partner per lo sviluppo della Repubblica Centrafricana.
Il taglio del nastro è avvenuto per mano del Generale Philippe Pontiès – comandante operativo di Eufor Rca – e della Presidente della Repubblica Centrafricana Catherine Samba Panza, in presenza della massime autorità centrafricane e dei rappresentanti della comunità internazionale, tra cui l’Ambasciatore a capo della Delegazione UE Jean-Pierre Reymondet e il Console onorario d’Italia a Bangui Stefano Giuliani.
Nel discorso tenuto prima dell’inaugurazione, l’alto ufficiale francese, dopo aver evocato lo spirito che anima l’operazione europea, a base di «apertura, dialogo, rispetto reciproco per facilitare il ritorno della stabilità e della sicurezza per tutti nell’ambito di quartieri fortemente segnati dagli scontri di dicembre 2013», ha sottolineato la cooperazione esemplare tra nazioni europee, citando tra l’altro il ruolo fondamentale del genio italiano nel montaggio della struttura.
Sono 13 le nazioni europee che compongono la forza militare dell’Unione Europea in Repubblica Centrafricana, composta da circa 700 elementi che operano nella capitale Bangui, ma il supporto finanziario e logistico della missione coinvolge tutti i 28 Paesi dell’Unione Europa.
L’Italia contribuisce alla missione Eufor sin dallo scorso mese di agosto con un’unità del genio attualmente costituita dai genieri alpini del 2° reggimento di Trento che hanno avvicendato a dicembre i colleghi dell’8° genio paracadutisti della Folgore di stanza a Legnago (Verona).
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