C'è un caso Pdl a Bergamo
Sospeso il 20% delle tessere

Chiamiamola ansia da prestazione. Uno è tutto preso dalla corsa alle tessere, consapevole che un pacchetto in più o in meno può fare la differenza e si distrae un attimo. Fatto sta che delle 16.998 tessere del Pdl nella Bergamasca ce ne sarebbero qualcosa come 3.500 sospese.

Chiamiamola ansia da prestazione. Uno è tutto preso dalla corsa alle tessere, consapevole che un pacchetto in più o in meno può fare la differenza (sì, la logica è più o meno quella delle figurine...) e si distrae un attimo. O forse due. O forse venti.

Fatto sta che delle 16.998 tessere del Pdl nella Bergamasca ce ne sarebbero qualcosa come 3.500 sospese. Oltre il 20 per cento, a spanne. Questo non vuol dire che si tratti di falsi iscritti, per carità: solo che la documentazione è incompleta o viziata da errori materiali. Alcuni anche banali. Tutti sanabili. Più o meno.

La cosa davvero sorprendente (diciamo così) è il paragone con le principali province lombarde, per non parlare della stessa media regionale. Per farla breve, le tessere sospese in tutta la Lombardia sono poco più di 7.000 (pari al 6,5 per cento), il che vuol dire che la metà sono nella Bergamasca. E qui la questione comincia a farsi decisamente spessa.

La corsa a sistemare le anomalie è già iniziata, e in diversi casi si tratta di meri errori materiali: difformità o incompletezza dei dati, imprecisioni nella copiatura. Tutte situazioni sanabilissime da qui al congresso provinciale. A proposito, la data resterebbe quella del 12 febbraio. Lo conferma l'attuale coordinatore Carlo Saffioti «anche se la conferma scritta da Roma non è ancora arrivata. Ma ci hanno già chiesto preventivi e documentazione»

Ci sono poi casi più complessi, come le tessere prive della carta d'identità. Anche in questo caso la situazione è sanabile: il giorno del congresso, l'iscritto arriva al seggio, esibisce tessera e documento e la questione è chiusa lì.

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