Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 10 Aprile 2014
Caso Maugeri, sequestri a Formigoni
«Mai avuto una villa in Sardegna»
Bloccati anche conti correnti, immobili e auto fino ad un ammontare teorico di 49 milioni di euro. Un sequestro preventivo disposto dal Gip di Milano Paolo Guidi. Il processo si aprirà il prossimo 10 maggio
La celebre villa di Arzachena, in Sardegna, conti correnti, immobili e auto: tutte in sequestro preventivo, disposto dal Gip di Milano Paolo Guidi a carico dell’ex governatore lombardo Roberto Formigoni (ora senatore del Ncd) e dell’amico Alberto Perego. Il riflesso dell’accusa di corruzione nel caso Maugeri contestata a Formigoni, Perego e da altre persone, tra cui i faccendieri Pierangelo Daccò ed Antonio Simone, fino ad un importo teorico di 49 milioni di euro.
«Leggo che mi avrebbero sequestrato o starebbero sequestrandomi beni fino a 49 milioni di euro. Tranquillizzo tutti, non ho mai posseduto nemmeno la centesima parte di 49 milioni di euro» replica l’ex governatore. «Su uno dei miei due conti correnti - prosegue - figura un attivo di 18 euro e 20 centesimi, sull’altro un passivo di 75 mila euro. Le mie tre auto sono: una Alfa Mito del 2012 per uso personale, una Panda del 2009 e una Multipla del 2008 in dotazione ai miei collaboratori». Inoltre «non ho mai posseduto né posseggo una casa in Sardegna. Le proprietà immobiliari sono: un micro appartamento nella periferia di Sanremo di 36 metri quadrati e tre appartamenti in Lecco di 400 metri quadrati complessivi, che sono stati ereditati dai miei genitori. Di tutti questi immobili condivido la proprietà con i miei due fratelli».
Il sequestro preventivo è stato disposto a recupero di quello che sarebbe stato il profitto dei reato addebitati all’ex governatore e ai suoi amici: associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e appropriazione indebita. Il solo conto corrente risparmiato è quello dove Formigoni percepisce lo stipendio da senatore. Per il Gip, in favore di Formigoni, sarebbe stato disponibile un «tesoretto» di 10 milioni di euro del quale erano gestiori Daccò e Simone «in relazione a spese per ville, imbarcazioni di alto bordo, lussuose vacanze, cene, appuntamenti elettorali ecc...». Il sequestro rientra nelle inchieste sulla Fondazione Maugeri e sul dissesto finanziario del San Raffaele. Il processo si aprirà il 6 maggio davanti alla 10ª sezione penale del Tribunale di Milano.
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