Caso Boni: la Brebemi
nelle carte dell'inchiesta

In Procura a Milano prosegue un lavoro sotterraneo sulla cupola affaristica insediatasi al Pirellone con ex assessori che sono finiti nel registro degli indagati per corruzione. Anche venerdì sono stati ascoltati testimoni.

In Procura a Milano prosegue un lavoro sotterraneo sulla cupola affaristica insediatasi al Pirellone con ex assessori che sono finiti nel registro degli indagati per corruzione. Anche venerdì sono stati ascoltati testimoni, sempre a riscontro delle tante dichiarazioni di Michele Ugliola, l'architetto che ha svelato un meccanismo di tangenti trasversali tra Lega e PdL.

E in quell'intersezione, così la chiamano gli inquirenti, di affari, interessi e corruzioni tra la cupola di ex assessori, Davide Boni, all'epoca responsabile dell'Edilizia, e Franco Nicoli Cristiani, titolare del Commercio e poi dell'Ambiente, si trova anche la Brebemi, che collegherà Milano a Bergamo e Brescia e che potrebbe portare gli inquirenti ad allargare ancora di più l'inchiesta.

L'autostrada, i soldi che girano intorno all'operazione, sono stati il cuore dell'inchiesta bresciana arrivata sul tavolo dei pm Paolo Filippini e l'aggiunto Alfredo Robledo e potrebbero diventare un capitolo importante dell'inchiesta Boni che gli stessi magistrati conducono. A leggere l'ordinanza di custodia cautelare che ha portato in cella Nicoli Cristiani, da poco tornato libero dopo una serie di dichiarazioni su cui vige un riserbo blindato ma che gli hanno ridato la libertà insieme all'imprenditore Pierluca Locatelli, c'è la fotografia di come rifiuti speciali possano finire sotto l'asfalto.

Ma la Brebemi, appunto, compare anche negli atti dell'inchiesta che vede il presidente del Consiglio regionale rispondere di corruzione.

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