Cronaca / Bergamo Città
Martedì 11 Febbraio 2014
Cascina Ponchia, ok alla vendita
Il «Kollettivo» dovrà traslocare
Si vende, ma prima si sgombera. Il Consiglio comunale dà il via libera, con il voto contrario delle opposizioni, all’alienazione di cascina Ponchia al Monterosso. Seduti nello spazio riservato al pubblico i giovani che occupano l’immobile.
Si vende, ma prima si sgombera. Il Consiglio comunale dà il via libera, con il voto contrario delle opposizioni, all’alienazione di cascina Ponchia al Monterosso.
Tre ore di discussione, seduti nello spazio riservato al pubblico i giovani del Kollettivo autonomo popolare che occupano l’immobile, guardati a vista dalle forze dell’ordine. Si temeva il peggio, ma la seduta (per la prima volta in diretta streaming) è andata via tutto sommato liscia, solo sul finale sono arrivate le scintille.
A tendere la mano ai ragazzi, come da richiesta partita dalle minoranze, il sindaco: «Se si tratta di trovare luoghi alternativi ben volentieri, possiamo senz’altro parlarne». Ma l’alienazione non si discute: «La vendita è sempre dolorosa – spiega Franco Tentorio –, ma è una necessità. Non possiamo che vendere per fare le opere pubbliche, che vuol dire fare le manutenzioni, anche solo sistemare le strade, gli edifici comunali».
Tre gli ordini del giorno collegati alla delibera che mette all’asta l’edificio al civico 8 di via Ponchia, base d’asta 700 mila euro. Passano i due della maggioranza. Il primo, proposto da Carlo Di Gregorio di Forza Italia, che condanna l’occupazione e «impegna l’amministrazione a coordinarsi con Prefettura e Questura per sgomberare l’immobile entro breve». Il secondo (primo firmatario il leghista Alberto Ribolla), che invita la Giunta a destinare a un fondo comunale vincolato, il 10% degli introiti dei beni immobili alienati, destinati allo Stato secondo il Decreto del fare.. Viene invece cassato il terzo odg, presentato da Marzia Marchesi del Pd per tutte le opposizioni, che chiede di individuare nel quartiere spazi idonei per accogliere le diverse iniziative, «considerando anche la cascina come luogo possibile ove ubicarne alcune, qualora non se ne trovassero altre».
Cascina Ponchia verrà messa all’asta a 700 mila euro, il prezzo è sceso dopo i bandi andati deserti. Le opposizioni, assolutamente contrarie alla vendita, alzano il tiro. Non piace la decisione, ma neppure il metodo.
Sull’alienazione la maggioranza non si schioda dalle sue posizioni. Il sindaco ricorda il Patto di stabilità, i 90 milioni sequestrati a Roma, gli investimenti bloccati.
Leggi di più su L’Eco in edicola martedì 11 febbraio
© RIPRODUZIONE RISERVATA