È precipitato quasi ad angolo retto, senza alcuna possibilità di essere manovrato. Il Let 410 che si è schiantato nella tarda serata di ieri dopo il decollo dall’aeroporto di Orio al Serio, lasciando su un campo in località Portico di Azzano San Paolo tre morti - il pilota, la moglie e il copilota, tutti di nazionalità croata - e un ammasso di rottami, avrebbe perso portanza durante la fase di decollo, mentre si trovava a circa 300 piedi, circa un centinaio di metri dal suolo. Che cosa sia accaduto in quei drammatici momenti, è oggetto delle inchieste che sono state aperte e delle quali si occupano il comandante Adriano Zini, esperto dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, la Procura di Bergamo con il procuratore aggiunto Tommaso Buonanno e il magistrato Angelo Tibaldi, supportato dagli investigatori della Questura per gli accertamenti tecnici. Dagli elementi finora raccolti, sembra che il pilota avesse confermato alla torre di controllo di «essere in volo», prima che i controllori di volo perdessero il contatto. Aveva probabilmente già fatto rientrare il carrello, quando improvvisamente l’aereo avrebbe compiuto inspiegabilmente una virata a sinistra, invece di proseguire per completare il rateo di salita. Sarebbe così finito in stallo, precipitando con un angolo di 45 gradi. Si tratta adesso di stabilire perchè quella virata. Non è escluso che il velivolo sia finito fuori controllo per un calo di potenza dovuto a un guasto. Si attendono indicazioni importanti anche dall’esame delle due scatole nere, la seconda trovata nella mattinata di oggi. Nella caduta, un’ala del velivolo ha tranciato di netto i cavi dell’alta tensione.
La tragedia - L’aereo era un Let 410, registrato in Croazia ed operava il volo Trade Air 729 per Zagabria.
Tutto è accaduto poco dopo le 22 a poche centinaia di metri da un deposito generale. L’allarme è scattato immediatamente quando alcuni residenti hanno segnalato ai vigili del fuoco di aver sentito un botto e di aver visto in lontananza delle fiamme. La fitta nebbia che in quel momento gravava su tutta la zona aveva però fatto ritenere ai testimoni che si trattasse di un incendio accidentale nei campi.
Dell’accaduto si sono invece accorte le prime squadre dei vigili del fuoco giunte sul posto insieme alle forze dell’ordine e ai mezzi di soccorso, mentre anche dall’aeroporto era scattato l’allarme dalla torre di controllo.
Lo scalo bergamasco è rimasto chiuso fino alle 22.50.
Le vittime - Le salme dei tre membri dell’ equipaggio sono state identificate e ricomposte al cimitero monumentale di Bergamo. Le vittime, tutte e tre di nazionalità croata, sono il pilota Aleksander Eicic, 50 anni, sua moglie Tatqana Sesek, 50 anni, e il secondo pilota, Katja Popovic, di 35.
(31/10/2005)
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