Caravaggio, Napoleone in campo
L’albergo sia almeno senza cupola

All’indomani della notizia che, a Caravaggio, dopo due anni di stop, i lavori di costruzione dell’albergo sulla provinciale Rivoltana ricominceranno a breve, la Sovrintendenza ai beni architettonici e paesaggistici di Milano torna a far sentire la sua voce critica sul progetto.

«Per ridurre l’impatto dell’immobile il progetto va modificato». Il che, in pratica, vuol dire eliminare la cupola e tutti gli elementi architettonici di ornamento previsti sulle facciate. All’indomani della notizia che, a Caravaggio, dopo due anni di stop, i lavori di costruzione dell’albergo sulla provinciale Rivoltana ricominceranno a breve, la Sovrintendenza ai beni architettonici e paesaggistici di Milano torna a far sentire la sua voce critica sul progetto.

Lo fa attraverso l’architetto Giuseppe Napoleone, firmatario delle due lettere che la Sovrintendenza aveva già inviato nel 2011 al Comune di Caravaggio. Nelle missive si faceva presente che l’albergo interferisce pesantemente con la prospettiva del santuario Santa Maria del fonte distante, in linea d’aria, circa mezzo chilometro; e si chiedeva un confronto con il Comune e con la proprietà dell’albergo per apportare modifiche al progetto. Confronto che, finora, non c’è mai stato; anche perché negli ultimi due anni la costruzione dell’edificio è rimasta bloccata.

Ora che sta per ripartire (come comunicato dalla proprietà, la Immobiliare 4B di Cremona, agli uffici comunali) la sovrintendenza ribadisce l’importanza che il progetto dell’albergo venga modificata. «La soluzione – spiega Napoleone – è la stessa che avevamo già suggerito per iscritto due anni fa» ossia «evitare – si legge su una delle due lettere inviate nel 2011 – di inserire completamenti che contribuirebbero ad aumentare ulteriormente la percezione del volume da molteplici punti prospettici e da notevoli distanze» e quindi interferire ancora di più con la prospettiva del santuario.

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