Cara scuola, ma quanto mi costi?
Almeno 1.000 euro a studente

Per una famiglia mandare a scuola i figli - tra libri, materiali, abbonamento dell’autobus, contributo volontario - rappresenta un costo che supera abbondantemente il migliaio di euro.

Lo sottolinea la Rete degli studenti medi che, alla Camera, ha presentato un’indagine sulla condizione studentesca fatta assieme all’Unione degli Universitari. Il costo dei libri di testo è quello che pesa maggiormente sul budget per la scuola. Quest’anno mediamente per i libri + 2 dizionari si registra una spesa di 531,70 euro per ogni studente, il +0,4% rispetto allo scorso anno. Anche quest’anno quindi la spesa per i libri aumenta, nonostante l’aumento sia minore rispetto agli anni passati e continua a superare in molti casi - hanno fatto notare gli studenti - i tetti di spesa fissati dal ministero. In crescita anche la spesa per il corredo scolastico (più i «ricambi») che passa da 506,50 euro dello scorso anno ai 514 di quest’anno.

A queste cifre va aggiunta l’uscita per il cosiddetto contributo volontario: una media approssimativa di circa 90 euro. La Rete degli studenti chiede maggiore trasparenza su questa questione: «Bisogna chiarire la natura volontaria del contributo e non lasciare che sia confuso con tasse obbligatorie da pagare annualmente; ma allo stesso tempo le scuole devono fornire alle famiglie un quadro chiaro e preciso delle finalità cui sarà destinato il loro contributo, che per legge può finanziare esclusivamente l’ampliamento dell’offerta culturale e formativa e non le attività curriculari».

Altro salasso arriva dai trasporti. Il costo medio degli abbonamenti annuali si attesta a 390 euro, segnalano gli studenti secondo i quali «il diritto allo studio è anche diritto di poter scegliere la scuola che si preferisce, ma questo - osservano - si scontra con la possibilità economica di pagarsi un servizio di mobilità». Nell’indagine - spiega Jacopo Dionisio, coordinatore nazionale Unione degli Universitari - «abbiamo anche evidenziato come il collegamento tra mondo della scuola e mondo dell’università non sia assolutamente funzionante. Rispetto agli studenti che prendono la maturità ogni anno gli immatricolati all’università sono molti di meno, si attestano su una media di 270.000 nuovi immatricolati ogni anno. Questo è un numero assolutamente insufficiente considerato anche la grande quantità di studenti dispersi durante il percorso universitario, sempre per motivi economici. Vogliamo che sia chiaro che il diritto allo studio, sia alle superiori che all’università, senza finanziamenti rimane un principio senza riscontri nella realtà, e aspettiamo che vengano chiarite le intenzioni del governo in tal senso sia per la Buona Scuola che per ipotetici interventi sull’università.

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