Capitale: «Crediamoci lo stesso»
Ma è polemica Pirovano-Olmi

«Resta l’amaro in bocca ma da oggi inizia una nuova sfida». Non si arrende l’assessore alla Cultura Claudia Sartirani dopo l’esclusione di Bergamo dalle finaliste per il titolo di Capitale europea della cultura. Ma intanto è polemica sulla Lega fra Pirovano e Olmi.

«Resta l’amaro in bocca ma da oggi inizia una nuova sfida». Non si arrende l’assessore alla Cultura Claudia Sartirani all’indomani dell’esclusione di Bergamo dalla lista delle finaliste per il titolo di Capitale europea della cultura.

«Il nostro dossier non è un libro dei sogni, contiene progetti sostenibili. Un laboratorio come quello creato per Bergamo 2019 può avere vita autonoma indipendentemente dalle forze politiche che guideranno la città in futuro».

Intanto è polemica fra Pirovano e Olmi

L’accusa del regista Ermanno Olmi, presidente onorario della candidatura di Bergamo: «È un grosso neo per Bergamo essere identificata all’esterno come capitale della Lega». E sempre riferendosi al Carroccio: «Se c’è un partito che propone un progetto politico incivile, l’immagine della città ne risente anche in queste occasioni».

Il presidente della Provincia, Ettore Pirovano, non la manda a dire: «Ha offeso i bergamaschi, non tanto i leghisti. Perché nell’ente Provincia e nel Comune i bergamaschi hanno votato per uno schieramento di centro destra nel quale c’è anche la Lega. Mi sento profondamento offeso e pretendo le scuse a nome dei bergamaschi per queste esternazioni assolutamente inopportune».

Il rilancio dell’assessore alla Cultura Claudia Sartirani

Non cerca scuse l’assessore, pur dichiarando che «la scelta geopolitica è stata fatta eccome, ma è una valutazione consolatoria – riconosce –. Ci fa comodo dire che l’Expo è vicina e che il Nord è già stato premiato. La verità è che Aosta, Bergamo, Mantova e il Triveneto qualcosa da dire ce l’hanno e hanno forze da mettere in campo, come chiesto dall’Europa, in termini di partecipazione e progettualità».

Ma la commissione giudicatrice non sembra averne tenuto conto. Nessun rimpianto?

«Un progetto così importante e così difficile da costruire ha bisogno di aiuti concreti fin dalla sua fase iniziale. Tornassi indietro, interrogherei il territorio sin dal primo giorno. Chiederei alla città e alle forze in campo la dimostrazione che questa sfida si vuole correre, con la consapevolezza che a un certo punto qualcuno deve chiudere e far sintesi, prendendosi delle responsabilità».

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