Canone Rai, il meno caro d’Europa
Ma di gran lunga il balzello più odiato

Il 31 gennaio scade il pagamento del canone Rai. È una delle tasse più odiate dagli italiani, ma la Rai ha il canone più basso tra i maggiori Paesi europei: 113,5 euro contro i 131 della Francia, i 174,5 del Regno Unito e i 215,7 della Germania. Da noi però il tasso di evasione è il più alto: il 27%, contro il 5% del Regno Unito, e l’1% di Francia e Germania.

Lo rileva un’analisi comparativa dell’Ufficio studi Mediobanca. Nel 2013 la Rai ha incassato dal canone 1.737 milioni di euro, contro i 5.433 della tedesca Ard, i 4.469 della Bbc e i 2.502 di France Televisions. L’incidenza del canone sul Pil pro-capite è allineata sui valori più bassi in Francia (0,41%) e in Italia (0,43%) mentre è decisamente più alta in Regno Unito (0,54%) e Germania (0,63%).

Il basso canone è parzialmente compensato dalla pubblicità in Italia, assente sulla Bbc e limitata per quantità e fasce orarie in Francia e Germania: la tv tedesca non può trasmettere più di 20 minuti di messaggi pubblicitari al giorno fino alle 20 e nessun annuncio pubblicitario è previsto nel canale dedicato ai bambini. Per la Rai, invece, la trasmissione di messaggi pubblicitari non può eccedere il 4% dell’orario settimanale di programmazione (il che significa il non eccedere 60 minuti pubblicitari al giorno) e il 12% di ogni ora, il così detto «limite di affollamento pubblicitario».

In Italia si può scegliere di pagare il canone in un’unica soluzione (113,50 entro il 31 gennaio), in due soluzioni con cadenza semestrale (31 gennaio e 31 luglio) con due rate da 57,92 euro; o in 4 rate trimestrali (con scadenza il 31 gennaio; 30 aprile; 31 luglio; 31 ottobre), ognuna delle quali con importo pari a 30,16 euro. Il pagamento a rate è previsto solo per i pensionati che hanno un reddito di pensione non superiore a 18 mila euro. La richiesta di rateizzazione deve essere effettuata all’Inps o ad altro ente pensionistico entro il 15 novembre dell’anno precedente (per pagare a rate il canone 2015, la richiesta doveva essere fatta entro il 15 novembre 2014) ed entro il 15 gennaio l’ente comunica l’esito della richiesta.

Sono previste sanzioni per chi non rispetta la scadenza del 31 gennaio 2015. Per il ritardo sopra i 30 giorni la sanzione pari a 1/12 dell’importo del canone per ogni semestre, pari a 4,47 euro; un ritardo superiore a 30 giorni comporta una sanzione pari a 1/6 del canone per ogni semestre, pari a 8,94 euro; se il ritardo supera i 6 mesi, sono dovuti anche gli interessi di mora.. Se non si paga nei tempi stabiliti, le sanzioni per evasione possono arrivare anche a 620 euro e in questo caso provvede Equitalia ad inviare la cartella esattoriale.

Anche sul canone si moltiplicano le bufale, per esempio la notizia secondo la quale esisterebbe una sentenza della Corte europea dei diritti umani che si sarebbe espressa sull’illegittimità della tassa. Come ha precisato l’Agenzia delle entrate, si tratta di una notizia falsa. Al contrario, con una decisione del 2009, la Corte ha affermato la piena legittimità della sua riscossione.

Per chi non ha in casa la tv, ma solo la radio, il canone Rai non è dovuto. Anche chi ha solo pc, smartphone e tablet non è tenuto al pagamento, mentre è possibile pagarlo tramite pc, tablet, smartphone e sportello automatico. Nel caso di seconda casa, il canone non raddoppia: l’abbonamento per l’abitazione principale consente di possedere anche altri apparecchi, senza sovrapprezzi. È possibile chiedere l’annullamento del canone se, per esempio, ci si trasferisce in casa di riposo: basta indicare, nella comunicazione, i dati della casa di riposo e la data di inizio della degenza. L’esenzione spetta a chi possiede questi tre requisiti: chi ha compiuto i 75 anni entro il termine di pagamento del canone (31 gennaio 2014, in questo caso), convive solamente con il coniuge e, conteggiando anche il reddito del coniuge, ha un reddito annuo lordo non superiore a 6.713,98 euro

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