Cambiano gli indicatori della ricchezza
Dal 1° gennaio 2015 c’è anche la casa

I tempi sono strettissimi: manca meno di un mese al nuovo Isee (Indicatore della situazione economica equivalente). Il 1° gennaio 2015 la riforma (introdotta con il decreto Salva Italia) entra in vigore, con i nuovi indici per il calcolo della «ricchezza» delle famiglie.

Ma cosa cambierà per i cittadini? Quanto più, o meno, pagheranno i servizi erogati dai Comuni che vedono la partecipazione economica delle famiglie sulla base dell’Isee?

Difficile a dirsi, spiegano dal Consiglio Sindaci Asl Bergamo, che ieri ha presentato l’iter che porterà i Comuni ad applicare i nuovi indici per il calcolo di uno strumento definito dallo stesso Consiglio «neutro». Le incognite restano molte (anche perché starà ai Comuni stabilire i livelli Isee per l’esenzione o le quote di partecipazione per il pagamento del servizio) ma un paio di dati sono certi.

Il primo arriva da una simulazione (a cura del Consiglio), che annuncia uno stravolgimento della situazione. Secondo le prime stime, nel 90% dei casi i cittadini si troveranno con un livello Isee diverso: per il 50% si abbasserà, per il 40% salirà mentre solo nel 10% dei casi non ci saranno grosse modifiche.

Dal Governo promettono «più equità, con una più corretta misurazione della condizione economica delle famiglie». Per i cittadini cambiano dunque le carte in tavola, con l’inserimento di indici che nel vecchio sistema di calcolo non c’erano. Primo fra tutti, la proprietà immobiliare, un dato che, sulla nostra provincia, dove la casa di proprietà è una regola, inciderà molto.

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