Cronaca
Venerdì 17 Febbraio 2006
Calderoli si dimette. Berlusconi:«Speriamo di aver evitato ritorsioni»
«Speriamo di aver evitato ritorsioni contro le nostre imprese e contro militari italiani in missioni all’estero». Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, commentando le dimissioni del ministro Roberto Calderoli. L’esponente leghista ha rimesso il proprio mandato in seguito alle gravi conseguenze della sua iniziativa di ostentare una maglietta con le vignette su maometto. Iniziativa che avrebbe provocato i gravi fatti di Bengasi, in Libia, con l’assalto al Consolato italiano, gli spari della polizia sui manifestanti, 11 vittime e numerosi feriti. ovunque. Lo stesso Berlusconi aveva chiesto le dimissioni al ministro, dopo aver dichiarato il «disaccordo totale» del governo con l’iniziativa di Calderoli.In serata, dopo le dimissioni di Calderoli, Berlusconi, parlando alla Fiera di Verona ha commentato i fatti di Bengasi attribuendoli a «un atto di leggerezza del nostro ministro». E ha poi aggiunto, commentando le dimissioni di Calderoli: «Speriamo così di avere evitato ritorsioni contro le nostre imprese che operano all’estero e i nostri soldati in missione di pace». Le dimissioni di Calderoli sono arrivate nel primo pomeriggio. Il ministro ha annunciato di aver rimesso il mandato e ha dichiarato: «Non intendo consentire ulteriormente la vergognosa strumentalizzazione che in queste ore viene fatta contro di me e contro la Lega Nord anche (purtroppo) da esponenti della maggioranza: per questi motivi ho rimesso il mio mandato di ministro delle Riforme Istituzionali nelle mani del presidente Berlusconi, per senso di responsabilità e non certo perchè sollecitato da maggioranza e opposizione». A Bengasi, in Libia, ieri sera è stato preso d’assalto il Consolato italiano e la protesta sarebbe scattata proprio contro l’iniziativa di Calderoli. la polizia libica ha sparato contro i manifestanti, circa un migliaio, e vi sarebbero almeno 11 vittime oltre a numerosi feriti, alcuni gravi.Contro l’iniziativa di Calderoli anche in Iraq, a Nassiryia, e in Afghanistan in molte moschee ci sono stati sermoni di protesta Il caso politico, intanto, in Italia è esploso: dopo le immediate reazioni di Fini, che ha subito riprovato l’iniziativa di Calderoli, da esponenti dell’opposizione è venuta la richiesta di dimissioni del ministro bergamasco. Lo stesso capo del governo, Silvio Berlusconi, dopo aver dichiarato ieri sera, prima che giungessero le tragiche notizie dalla Libia, che il governo è in «disaccordo totale» con l’iniziativa di Calderoli, ha poi chiesto al ministro di dimettersi subito.Anche all’europarlamento la maglietta del ministro bergamasco ha suscitato un caso nel gruppo parlamentare in cui sono i deputati leghisti, che valuterà addirittura l’ipotesi di chiedere al Carroccio di uscire dalla delegazione parlamentare.A Bergamo, intanto, il sindaco Roberto Bruni ha espresso a El Joulani, presidente della comunità islamica della città, «lo sdegno e la condanna dell’Amministrazione comunale - così un comunicato - nei confronti dell’irresponsabile atteggiamento del senatore Roberto Calderoli, ormai ex Ministro delle Riforme, che ha provocato disordini e vittime e ha messo a repentaglio la sicurezza degli italiani». Bruni ha confermato la solidarietà di Bergamo con il mondo islamico, offeso nella sua sensibilità religiosa. «Calderoli ha dato un’immagine dell’Italia e di Bergamo del tutto diversa da quella che è veramente – ha commentato Bruni – e cioè quella di una terra civile, tollerante, rispettosa delle diversità, tesa all’incontro e allo scambio tra le civiltà e le religioni e non certo allo scontro». El Joulani ha accettato l’invito del Sindaco ad un incontro a Palazzo Frizzoni lunedì 20 alle ore 17,30 per rinsaldare il rapporto tra l’Amministrazione e la comunità islamica nel segno del reciproco rispetto.(18/02/2006)
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