Cagnetta uccisa, la concessionaria
«Nulla a che fare con l’autore»

La vicenda della cagnetta uccisa a Rimini ha scatenato il popolo del web. L’omonimia ha scatenato il web contro la famiglia Oberti, proprietaria di una nota concessionaria a Bergamo: «Non abbiamo nulla a che vedere con questo individuo di cui condanniamo l’operato».

La vicenda della povera cagnetta Gina, torturata e uccisa in provincia di Rimini la scorsa settimana, ha scatenato il popolo del web contro il presunto autore denunciato dalla fidanzata.

Si tratta di un appassionato di cavalli di 33 anni di Osio Sotto, del quale su internet è apparso nome e cognome con una petizione per radiarlo dalla Federazione italiana sport equestri.

L’omonimia ha scatenato il web contro la famiglia Oberti, proprietaria di una nota concessionaria a Bergamo: «Non abbiamo nulla a che vedere né personalmente né professionalmente con questo individuo di cui condanniamo l’operato – spiega il legale della famiglia – e diffidiamo chiunque dall’associare il nostro nome ed immagine al terribile fatto. La famiglia informa anche che si è mossa per vie legali dando mandato ai propri avvocati di sporgere denuncia nei confronti degli autori dei commenti diffamatori comparsi sui social media e delle minacce ricevute».

Intanto, sul fronte delle indagini, un testimone avrebbe detto di aver assistito a un litigio tra i due fidanzati, durante il quale lui avrebbe minacciato di uccidere il cane della ragazza.

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